Quanto costa costruire o ristrutturare uno stadio in Italia?

È una delle problematiche del calcio italiano: le strutture sono sempre più vecchie e si fa sempre più difficoltà a portare avanti progetti di ristrutturazione o ricostruzione degli stadi.
Gewiss Stadium
Gewiss Stadium / Emilio Andreoli/GettyImages
facebooktwitterreddit

L’assegnazione dell’Europeo 2032 a Italia e Turchia offre un clamoroso assist per parlare di stadi. Una delle problematiche più importanti del calcio italiano, fin dall’organizzazione di Italia ‘90 quando vennero costruiti e ristrutturati impianti diventati vecchi - per il calcio - ancor prima di averli sfruttati proprio in quel Mondiale. E da quella competizione in poi si è fatto davvero poco per migliorare le strutture calcistiche in Italia. Probabilmente si contano sulle dita di una mano (forse due) gli stadi costruiti da zero e rinnovati dopo Italia ‘90. In parte può anche essere un problema di denaro, ma la parte che rallenta maggiormente la rinnovazione degli impianti italiani è quella burocratica.

Secondo uno studio di OpenEconomics e riportato da Calcio&Finanza, sono ben 14 gli stadi in fase di progettazione con un investimento stimato totale di quasi 3 miliardi di euro.

Con questo approfondimento proverò a fare il punto della situazione sull’investimento necessario per la costruzione o ristrutturazione di uno stadio in Italia e la situazione attuale dei progetti presenti in ambito nazionale.

Quanto è costato lo Juventus Stadium (Allianz Stadium)?

Mi sembra corretto partire dall’unico impianto italiano costruito da zero negli ultimi anni: lo Juventus Stadium, poi diventato Allianz Stadium con la vendita del nome dell’impianto. Lo stadio è stato realizzato da zero, sulle macerie del vecchio Delle Alpi. Un’idea nata nel 1994 e sviluppata poi nel corso dei successivi dieci-quindici anni tra problematiche varie, la più importante è stata sicuramente la difficoltà a trovare un accordo con il Comune di Torino, proprietario dell’area dell’impianto.

La svolta arriva nel 2002 con la firma dell’amministrazione comunale per la cessione del diritto di superficie dell’area del Delle Alpi per 99 anni. Un accordo costato ai bianconeri 25 milioni di euro. Il caso Calciopoli ha rallentato di qualche anno l’iter burocratico fino al 2008 quando dal Comune arriva anche il via libera alla demolizione del Delle Alpi e la costruzione del nuovo stadio.

Per la demolizione del vecchio impianti ci sono voluti circa sette mesi, mentre per la realizzazione del nuovo stadio si è lavorato per due anni, dall’estate 2009 a fine estate 2011, anno dell’inaugurazione - in grande stile - dello Juventus Stadium. Per la costruzione dell’impianto, che può contenere poco più di 41mila posti a sedere, la società bianconera ha investito 155 milioni di euro.

Quanto costa ristrutturare gli stadi in Italia?

La Juventus scelse la via della costruzione da zero, ma sono tante le società in Italia che puntano alla ristrutturazione della loro sede casalinga. In questo modo vengono abbattuti i costi anche se, come vedremo tra poco, spesso ciò comporta allungare i tempi di lavoro.

Prendendo in considerazione i casi di Atalanta e Udinese, si può constatare che la ristrutturazione di un impianto di medie dimensioni (dai 20 ai 25 mila posti a sedere) costa ai club più o meno 35 milioni di euro. O meglio, questa è la cifra spesa dai friulani per i lavori di ristrutturazione dello stadio Friuli (conosciuto anche come Dacia Arena, ora diventato Bluenergy Stadium) eseguiti dal 2013 al 2015; la stessa cifra che - salvo aumenti, causa inflazione e aumento generale delle materie prime - spenderà anche la società bergamasca al termine dei lavori di ristrutturazione all’ex Stadio Atleti Azzurri d’Italia, ora Gewiss Stadium, iniziati nel 2019 e che si concluderanno nel 2024.

Entrambi i club hanno optato per una ristrutturazione a lotti per evitare di giocare lontano dal proprio stadio durante i lavori e questo, soprattutto per l’Atalanta, ha allungato i tempi per la chiusura delle opere. Per quanto riguarda invece l’area dell’impianto, i friulani hanno un sottoscritto con il Comune di Udine un diritto di superficie per 99 anni con una spesa di poco superiore ai 4 milioni di euro; la Dea invece ha acquistato direttamente l’impianto per una cifra vicino ai 9 milioni di euro.

Andando invece ad analizzare la spesa di Frosinone e SPAL per la ristrutturazione dei propri impianti, rispettivamente il Benito Stirpe e il Paolo Mazza (entrambi impianti con una capacità massima di 16mila spettatori) si aggira tra gli 8 e gli 11 milioni di euro.

L’investimento per costruire o ristrutturare uno stadio

In Italia non manca la voglia di rinnovare e investire sulle strutture. La volontà dei club va a sbattere con i tempi burocratici e con i tanti ostacoli che si trovano lungo l’iter da seguire. Eppure sono tante le società che hanno in mano progetti per rinnovare o costruire da zero degli impianti all’avanguardia.

D’altronde le dirigenze di Milan e Roma hanno calcolato che uno stadio nuovo, di proprietà, può portare ad una impennata fino a 70 milioni di euro l’anno in più di ricavi da stadio.

Naturalmente il costo di uno stadio varia a seconda della capacità e del progetto. Se prendiamo in considerazione i progetti di Milan e Roma per la costruzione di due impianti, rispettivamente da 70mila e 60mila posti a sedere a San Donato Milanese e nel quartiere di Pietralata, l’investimento si aggira dal miliardo di euro (per i rossoneri) ai 600 milioni di euro (per i giallorossi).

Cifre decisamente inferiori invece per Bologna, Cagliari, Fiorentina e Parma che hanno in mano il progetto per la ristrutturazione completa (costruzione del nuovo stadio sulle macerie del vecchio) dei propri impianti, con capienza dai 40mila ai 21mila spettatori, per un costo che oscilla dai 200 milioni ai 140 milioni di euro. A parte i sardi, le altre tre società valutano anche la costruzione di un impianto provvisorio - che il Cagliari ha già - per evitare di traslocare lontano dalla città per i match casalinghi durante i lavori.

L’investimento diventa ancora più basso se si considerano impianti da 15-16mila posti a sedere. È il caso di Empoli e Venezia che - se tutto dovesse andare per il meglio - spenderanno tra i 60 e i 90 milioni di euro.

Progetti e costi nuovi stadi in Italia

  • Milan (70mila posti) - 1 miliardo di euro circa
  • Roma (60mila posti) - 600 milioni di euro
  • Fiorentina (40mila posti) - 200 milioni di euro
  • Cagliari (25-30mila posti) - 200 milioni di euro
  • Bologna (30 mila posti) - 150 milioni di euro
  • Parma (21mila posti) - 140 milioni di euro
  • Venezia (16mila posti) 90 milioni di euro
  • Empoli (15-16mila posti) - 60 milioni di euro

Quanto costa costruire uno stadio provvisorio?

Piuttosto che ristrutturare a lotti, aumentando i tempi di lavoro e non sfruttando pienamente lo stadio, i club in procinto di ristrutturare totalmente il proprio impianto stanno valutando l’idea di costruire uno stadio provvisorio, sfruttandolo totalmente ed evitando il trasloco fuori città.

A fare da apripista è stato il Cagliari che nell’estate 2017 - per evitare di lasciare la Sardegna vista l’impossibilità di giocare al Sant’Elia - ha costruito uno stadio provvisorio in 127 giorni, posizionato a pochi passi dal vecchio impianto (destinato alla demolizione per la costruzione della nuova struttura). La società rossoblù ha investito 8 milioni di euro per uno stadio da 16mila posti.

Seguendo l’esempio del Cagliari, anche il Bologna costruirà un impianto provvisorio da 16mila posti da utilizzare durante i lavori di ristrutturazione del Dall’Ara con un investimento previsto di circa 12 milioni di euro, che il club emiliano conta di azzerare grazie ai ricavi che otterrà nelle stagioni in cui verrà utilizzato.