Quali regali avrebbe voluto trovare la Juventus sotto l'albero?

Cherubini e Allegri
Cherubini e Allegri / MARCO BERTORELLO/GettyImages
facebooktwitterreddit

La dimensione della disillusione si lega in modo piuttosto diretto e spontaneo al momento vissuto dalla Juventus, anche al di là di quelle che sono state le risposte arrivate sul campo nell'ultimo periodo prima della sosta per i Mondiali.

Una disillusione che percorre più fronti: da un lato i numerosi grattacapi legati agli infortuni di elementi preziosi, d'altro canto - ancor di più - una situazione societaria a dir poco complessa e divenuta, col tempo, anche drammatica. Cosa avrebbe voluto trovare, dunque, la Juventus sotto l'albero di Natale per vivere le feste più serenamente?

Meno infortuni

Sono numerosi gli aspetti che ci permettono di capire quanto gli infortuni abbiano penalizzato fin qui il cammino della Juventus, sicuramente un tema svetta sugli altri e riguarda Paul Pogba: ha del clamoroso la storia del ritorno del francese in bianconero, accolto come colpo a parametro zero ma ancora fermo a quota 0 minuti collezionati in partite ufficiali, dopo l'infortunio estivo.

E la gestione stessa dell'infortunio, poi, ha generato casi e discussioni interne tutt'altro che desiderabili. Accanto al caso Pogba, poi, sono emersi problemi in ogni reparto: Chiesa è stato fermo a lungo (come pronosticabile), il centrocampo ha regalato defezioni in sequenza, Vlahovic è stato spesso disponibile a mezzo servizio e deve fare i conti con la pubalgia.

Leonardo Bonucci, Paul Pogba
Pogba e Bonucci / Marco Canoniero/GettyImages

La situazione, in sostanza, non appare ancora rosea e favorevole ad Allegri che, ancora una volta, dovrà fare di necessità virtù e dovrà adeguarsi forzatamente a un'infermeria affollata.

Una situazione societaria diversa

Sullo sfondo resta la questione scottante delle indagini legate alla Juventus, con tanto di dimissioni in massa che hanno ovviamente scosso l'ambiente e che hanno condotto in un colpo solo a perdere ogni punto di riferimento.

Allegri ha spiegato come l'impatto sulla parte sportiva sia nullo, d'altro canto è logico che anche agli occhi di tifosi e addetti ai lavori sia complicato trovare entusiasmo e slancio in vista del futuro: le indagini sulle presunte plusvalenze gonfiate e sulle scritture private coi tesserati, per eludere il tema della riduzione degli ingaggi, fanno sì che il cielo sulle cose bianconere sia tutt'altro che sereno.

Difficilmente le conseguenze sul piano sportivo saranno dirompenti ed epocali, seguendo l'input di Allegri, ma è noto come sia complesso tenere davvero temi simili fuori dallo spogliatoio.

Un posto agli ottavi di Champions

Un tema che collega la parte sportiva a valutazioni più ad ampio raggio, con importanti conseguenze anche sul bilancio e sulle prospettive future: sulla carta il girone di Champions League in cui la Juve è stata sorteggiata lasciava immaginare una lotta per il secondo posto col Benfica, col PSG favorito per il primo posto e col Maccabi Haifa potenziale fanalino di coda predestinato.

Goncalo Ramos (R2) of SL Benfica, Adrien Rabiot (L), and...
La Juve contro il Benfica / SOPA Images/GettyImages

Lo scenario emerso sul campo è stato però di tutt'altro tenore e i bianconeri sono arrivati a pari punti col Maccabi Haifa, appena 3 punti complessivi, evitando l'ultimo posto (e l'uscita in toto dall'Europa) solo grazie alla differenza reti: il paragone col Benfica, sulla carta l'avversaria con cui giocarsi l'approdo agli ottavi, è stato impietoso e i lusitani hanno dimostrato di essere una delle squadre più in forma a livello europeo.

Diventa dunque evidente come un posto agli ottavi di Champions avrebbe dato tutt'altro tono alla seconda parte di stagione dei bianconeri: l'Europa League è un premio di consolazione che appaga solo parzialmente i tifosi, partendo da aspettative di tutt'altro tipo.