I punti di forza dello Shakhtar di De Zerbi che l’Inter non può assolutamente sottovalutare
Roberto De Zerbi ha lasciato l'Italia dopo 3 anni intensi a Sassuolo. Non è arrivata l'Europa, solo sfiorata, ma sono arrivati grandi riconoscimenti e gli apprezzamenti di tanti club. Alla fine lo ha convinto il progetto dello Shakhtar Donetsk, perché - dice - hanno le stesse idee.
Il tecnico italiano è sempre stato chiaro: vuole libertà nelle idee, sul mercato, per sviluppare al meglio il suo calcio. Ci è riuscito a Sassuolo non ci è ancora riuscito, almeno non del tutto, in Ucraina ma è nell'ordine naturale delle cose.
Il lavoro di 3 mesi non può essere quello durato 3 anni in neroverde. Ma i primi risultati si sono visti, eccezion fatta per la brutta sconfitta all'esordio nei gironi di Champions contro lo Sheriff. In campionato è al secondo posto con 7 vittorie su 9 partite e in più è arrivato anche il primo trofeo vinto, la Supercoppa ucraina proprio contro la Dinamo Kiev. La sua mano si vede già. Costruzione dal basso, sovrapposizione degli esterni alla ricerca dell'ampiezza, gioco offensivo. Insomma, un Sassuolo 'alla brasiliana'. Qualcuno diceva: De Zerbi può fare grandissima cosa con la tecnica dei brasiliani, deve solo riuscire a renderli meno anarchici. Il lavoro è appena iniziato. I meccanismi ovviamente non possono essere ancora perfettamente oliati ma l'idea di De Zerbi già c'è. L'imprinting è già ben sviluppato.
C'erano dei brasiliani, degli ucraini e degli italiani. Non è l'inizio di una barzelletta. Il Brasile d’Ucraina guidato da un italiano, Roberto De Zerbi, uno degli allenatori della nouvelle vague italiana, pronto all'assalto della Champions. Le stelle sono Marcos Antonio, detto “formiguinha”, alto 1,65 ma cuore e cervello della squadra, e l’ala Teté. Poi ci sono anche i nuovi acquisti Marlon (ex Sassuolo), l'esterno offensivo Pedrinho che ha già fatto vedere grandi cose, e la punta Traore arrivata dall'Ajax. E poi la scommessa di De Zerbi: Mudryk, biondino classe 2001 che ha deciso il preliminare con il Monaco. Insomma, i grattacapi per l'Inter possono essere tanti.
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