Verratti: "Donnarumma al PSG per vincere. Scudetto? Più Juve che Inter"
Da compagni di Nazionale hanno vinto da protagonisti l'Europeo con l'Italia. E ora, da neo compagni di squadra, daranno l'assalto alla Champions League con la maglia del Paris Saint Germain. Parliamo di Marco Verratti e Gianluigi Donnarumma, con l'ex centrocampista del Pescara che ha accolto nella Ville Lumière il portiere che ha clamorosamente scelto di lasciare il Milan. E Verratti, in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, ha parlato sia della strepitosa spedizione azzurra ad Euro 2020 che dell'arrivo del portierone alla corte di Pochettino. Senza dimenticare l'altro botto di mercato, Leo Messi.
"Anche se non lo dicevamo mai pubblicamente, sapevamo di essere una squadra con le palle. Anche nella difficoltà, che giocassi io o Locatelli, Chiesa o Berardi, sentivamo di poter fare la differenza, uniti con solidarietà - le parole di Verratti riportate da calciomercato.com-. E quando si vive una situazione così, anche la fortuna inevitabilmente viene dalla tua parte: un fatto importante soprattutto nelle partite difficili. Con la Spagna forse non meritavamo di vincere. Loro hanno fatto una grande gara, ma noi non abbiamo mollato mai, continuando a giocare come sappiamo.Insomma, l’Italia è stata una squadra completa. Il titolo ce lo siamo meritati".
Verso il Mondiale in Qatar del 2022: "Come dice c.t. Mancini nessuno vieta di crederci. E’ un obiettivo, ma bisogna continuare con questa mentalità, dando il 100% se vai in campo o resti in panchina. Tatticamente giochiamo come un grande club: un bel vantaggio sulla concorrenza".
Su Donnarumma: "Gli ho parlato bene del PSG che ha grandi obiettivi. Gigio è giovane ma ambizioso. Gli ho spiegato che c’è tutto per vincere. Se il posto se lo deve sudare? Abbiamo due dei migliori portieri al mondo. Navas non lo conoscevo, ma è un fenomeno, ci ha salvato in tante partite, è importante per la squadra. Lo stesso vale per Donnarumma. Per Pochettino magari è difficile decidere, ma alla fine ci sarà spazio per entrambi".
"Messi? Averlo qui è incredibile. Non ci ho creduto fin quando non l’ho visto. Ci conoscevamo già. Magari non parla molto, ma ha grande personalità e in campo lo senti. E’ un leader, un campione amato anche da chi non tifa Barça o PSG. Per me, è il migliore della storia, tecnico, altruista. Non penso avrà difficoltà per avere il posto da titolare...".
Su Mbappé -"Siamo molto amici anche fuori dal campo. Ci siamo parlati, ma resta tra di noi. Il mio caso era diverso. Volevo cambiare perché non capivo certe cose. Parlai con il club e decisi di restare senza che nessuno mi costringesse, come a volte si dice in giro. Ma nel calcio, ogni situazione è differente. Però voglio giocare con i migliori, quindi spero resti".
La chiosa è sulla lotta scudetto in Serie A e sul Pallone d'Oro: "La Juventus, vista la "rosa" che ha, è un gradino sopra. Si gioca il titolo con l’Inter. E poi, un gradino sotto, sarà battaglia Champions tra Milan, Napoli, la Roma: mi fa piacere rivedere Mourinho in Serie A, e anche Sarri alla Lazio. Pallone d'Oro? Donnarumma è giovane, ma gli auguro di cuore di vincerlo un giorno. Tra Jorginho e Messi va chiarito il tipo di scelta. Se lo diamo a chi ha vinto tutto in Europa, Jorginho. Se lo diamo al più forte di tutti, che a ogni partita fa divertire milioni di tifosi, me incluso, allora Messi lo vince finché gioca".
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