Prove di rilancio per Roma e Juve: per chi vale di più l'ultima vittoria?

Mourinho e Allegri
Mourinho e Allegri / OLI SCARFF/GettyImages
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La 18ª giornata di Serie A non si è ancora conclusa, ma ci ha dato già una prima indicazione: la lotta per il quarto posto è ufficialmente riaperta. A stabilirlo non è solo la vittoria della Roma sul campo dell'Atalanta, ma anche il successo della Juventus a Bologna. Con i rispettivi risultati, giallorossi e bianconeri accorciano proprio sui bergamaschi e, approfittando del pareggio della Fiorentina, si reinseriscono così nella lotta per un piazzamento in zona Champions League.

A prescindere dal bel salto in classifica, le ultime partite hanno avuto sulle squadre di José Mourinho e Massimiliano Allegri un impatto positivo soprattutto sul piano morale. Scopriamo in che modo.

La vittoria con una big e i gol di Abraham: le rivincite di Mourinho

José Mourinho
José Mourinho aizza la tifoseria giallorossa / Emilio Andreoli/GettyImages

Con il successo del Gewiss Stadium, la Roma abbatte prima di tutto il tabù che la vedeva sempre sconfitta negli scontri diretti. Escludendo le polemiche del dopo partita, i giallorossi hanno vinto meritatamente contro un'Atalanta che non era affatto in una giornata no, ma che ha invece provato ad ogni minuto della partita a riacciuffare il risultato. Qualora ripetessero prestazioni simili, i capitolini potrebbero benissimo giocarsela con le big della Serie A e un posto in Champions non sarebbe un'utopia.

Il secondo punto rilevante riguarda Tammy Abraham. L'attaccante, che tra campionato e Conference League ha colpito 8 pali, è stato etichettato da molti come poco freddo sotto porta; una nomea che per un attaccante pesa come un macigno. Nonostante la giovane età, l'inglese ha alle spalle una discreta esperienza (maturata tra Chelsea e nazionale) e ha risposto alle critiche con una doppietta, rilanciandosi in questo modo anche in ottica classifica cannonieri.

Infine, l'ultimo fattore che può strappare un sorriso a José Mourinho è il recupero al 100% di Chris Smalling. Arrivato a Trigoria nel 2019, il centrale ci aveva messo poco per imporsi come leader assoluto della retroguardia giallorossa. L'ex Manchester United aveva sfoderato delle prestazioni davvero convincenti, tanto da mettere l'ex ds Gianluca Petrachi nelle condizioni di trattare a oltranza con i Red Devils per il suo riscatto. Dopo che la società aveva sborsato 20 milioni di euro per acquistarlo a titolo definitivo, Smalling è stato però vittima di una serie di guai fisici che gli hanno fatto vedere il campo col contagocce nella passata stagione. Da poco rientrato a pieno regime, il difensore ha dato ottimi segnali nelle scorse sfide e non ha per nulla faticato nel contenere un attaccante fisicamente dominante come Duvan Zapata.

I punti fermi di Allegri: Morata bomber da trasferta e una difesa impenetrabile

Juan Quadrado, Alvaro Morata
Morata e Cuadrado / Alessandro Sabattini/GettyImages

La Juve esce dalla fitta nebbia del Dall'Ara con diverse convinzioni in più. Prima di tutto, Allegri può finalmente tornare a contare sui gol di Alvaro Morata. Ieri sera, lo spagnolo ha aperto le danze dopo appena 6', mettendo in discesa una partita che potenzialmente poteva rivelarsi molto più ostica. Con il centro al Bologna, Morata arriva a 3 reti nelle ultime trasferte, diventando così un punto fermo per gli impegni dei bianconeri fuori dalle mura dell'Allianz Stadium.

I ragazzi di Mihajlović non sono di certo tra quelli che gettano la spugna davanti alla prima difficoltà e dopo il gol lampo della Juventus hanno subito provato a riagguantare il pareggio. Sui piedi dei rossoblù sono capitate diverse occasioni, ma ad arginare le scorribande degli attaccanti c'era l'invalicabile muro eretto da Bonucci e de Ligt. In particolare l'olandese, recentemente finito al centro di diversi rumors a causa di qualche disattenzione di troppo, ha fornito una prestazione autorevole intercettando un passaggio di Barrow che avrebbe messo Arnautovic davanti a Szczesny.

Il motivo per il quale Allegri avrà tirato un gran sospiro di sollievo risiede nella mentalità che i giocatori juventini hanno avuto per tutti i 90 minuti. Dopo aver sbloccato la gara, non hanno dato alcun segno di distrazione; anzi, hanno difeso in maniera ordinata, riprovando a ripartire approfittando degli errori dei rossoblù e nel finale sono riusciti addirittura a sugellare il risultato con la splendida rete di Cuadrado.


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