Il protagonista della 28ª giornata di Serie A: Dries Mertens, il ritorno di "Ciro il Centenario"
La volata è lanciata. E con tutti gli effettivi a disposizione sarà una bella ebbrezza. Inter a parte, costretta al palo dall’Ats di Milano, è il Napoli la squadra più in forma del momento e quella più rammaricata per dove interrompere la propria corsa a causa della sosta per le Nazionali. Con dieci punti nelle ultime quattro partite Rino Gattuso sembra aver ritrovato le redini della squadra perse in una prima parte di 2021 a dir poco complicata, durante la quale erano stati persi tanti punti, alcuni anche immeritatamente, ed erano sfumati tutti gli obiettivi stagionali, a parte la caccia al quarto posto.
E proprio il traguardo più prestigioso, pur essendo paradossalmente l’unico che non mette in palio trofei, è più che raggiungibile dagli azzurri, pronti a tirare il fiato in vista di due mesi nei quali ci sarà la possibilità di allenarsi, magari al completo. Il recupero contro la Juventus promette allora di essere quasi uno spareggio, come lo era quello dell’Olimpico, al termine del quale il Napoli ha dato una bella spallata alle ambizioni di una Roma disastrosa contro le grandi.
A Roma Ringhio ha indovinato tutto e al resto ha pensato la vena ritrovata di Dries Mertens, che vede la doppia cifra di gol pur quasi al termine della sua stagione più tribolata con la maglia del Napoli e che soprattutto tocca quota 100 reti in Serie A, eguagliando l’amico Marek Hamsik.
Un traguardo inimmaginabile otto anni fa, quando l’allora ds del Napoli ebbe l’intuizione di portare in Italia un promettente esterno che al termine della terza annata italiana aveva messo a segno “appena” 22 gol. Ecco invece che nella doppietta che ha steso la squadra di Fonseca c’è il repertorio completo dell’attaccante belga o meglio quello completato durante il suo fortunato soggiorno in Italia. Il calcio di punizione è magistrale: pur con la complicità della barriera giallorossa e soprattutto di Pau Lopez “Ciro” ha telecomandato la palla sotto l’incrocio con un’esecuzione tale da far invidia anche a Cristiano Ronaldo, tutt’altro che performante nella specialità. Il tocco facile facile del raddoppio è invece eredità dell’era Sarri, che trasformandolo in prima punta gli ha allungato la carriera e aiutato a riscrivere le statistiche del calcio Napoli.
Perché gran merito va all’astuto colpo di testa di Politano, ma credere alla giocata del compagno e attaccare lo spazio con i tempi giusti non sono sciocchezze per uno nato esterno. La maledizione dell’autunno-inverno con i molteplici problemi alla caviglia sembra svanita con il solstizio di primavera e allora tutto è pronto per un finale di stagione allungato nel quale far valere la propria freschezza. Gattuso gli chiede i gol per salutare Napoli senza rimpianti e anzi con un mezzo capolavoro. Il ct del Belgio quelli per andare più in là possibile all’Europeo, magari come spalla di un Romelu Lukaku reduce dalla festa scudetto…
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