Alexis Sanchez, la scommessa vinta da Antonio Conte verso lo scudetto
Riavvolgere il nastro di dieci anni e capire di poter ancora avere un posto nel calcio di vertice. Alexis Sanchez si è preso l’Inter in una notte di fine inverno, in uno stadio deserto come ormai da un anno esatto a questa parte. Quanto i tre punti conquistati a Parma, quelli della settima vittoria consecutiva ottenuta dai nerazzurri, saranno decisivi per la conquista dello scudetto lo si saprà tra qualche tempo, ma nel prezioso 2-1 del “Tardini” il marchio del Niño Maravilla è anche quello di Antonio Conte.
Già, dieci anni, perché la precedente e unica marcatura multipla dell’attaccante cileno in Serie A risaliva al 27 febbraio 2011, non in una partita qualsiasi, bensì nel 7-0 con cui l’Udinese di Francesco Guidolin stese il Palermo. All’epoca e basti questo per capire quanto tempo è passato, si trattava di uno scontro diretto tra due delle squadre più solide alle spalle delle grandi tradizionali.
Sanchez e Di Natale componevano un attacco esplosivo e perfettamente compatibile al punto che cinque mesi dopo Alexis volò nientemeno che a Barcellona, prima tappa di un percorso tra le big del calcio internazionale che lo avrebbe poi portato al Manchester United e all’Arsenal, ma senza raccogliere successi di squadra e neppure personali. Gli anni che passano, le uniche gioie che arrivano dalla Nazionale cilena due volte campione d’America e l’amara sensazione di aver vissuto un momento di gloria solo fugace.
Con tutti questi sentimenti Sanchez ha accettato la chiamata dell’Inter nell’agosto 2019, tornando a giocare in quella Serie A nella quale era sbocciato e nella quale aveva segnato “appena” 27 reti, collezionando però 30 assist, numeri che esprimono al meglio le sue qualità da seconda punta e rifinitore. Il resto è storia recente, una storia di pochi minuti alle spalle di una coppia, quella formata da Romelu Lukaku e Lautaro Martinez, rivelatasi perfetta e inscindibile, e di prestazioni poco convincenti nelle occasioni concessegli da Conte, in Italia come in Europa.
Fu proprio il tecnico salentino a chiedere alla società di puntare su Sanchez come punta di rincalzo di lusso, dopo averlo ammirato da avversario in Premier ed è stato lo stesso Conte a non arrendersi alle avvisaglie negative lanciate dal giocatore, che a 32 anni sembra(va) avviato ad un mesto finale di carriera scandito da troppi infortuni. Il rigore sbagliato contro la Sampdoria a dicembre sarebbe potuto essere l’ultimo atto all’Inter e in Italia, ma il destino è venuto incontro ad Alexis perché la società nerazzurra non ha potuto fare mercato.
Ecco allora l’inattesa svolta nella notte di Parma, quella in cui Conte ha mandato in campo la formazione titolare con una sola eccezione, appunto Sanchez per Lautaro. E Alexis ha ringraziato, facendo in tutto e per tutto il Martinez, ovvero correndo intorno a Lukaku e sfruttando per una volta le occasioni presentate. Una frutto di un rimpallo, l’altra proprio di un assist di Lukaku. Con cinque gol in campionato Sanchez ha eguagliato la seconda miglior prestazione in Serie A dopo i 12 centri con l’Udinese proprio in quella stagione della quaterna al Palermo. La prima gli valse un biglietto per il grande calcio, la seconda può valere il suo primo trionfo di squadra in Italia.
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