Progetto Pirlo: cosa non sta funzionando alla Juventus?

Andrea Pirlo
Andrea Pirlo / Enrico Locci/Getty Images
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Dopo la sconfitta in casa contro il Benevento di Filippo Inzaghi, la Juventus di Andrea Pirlo sembra dire addio definitivamente al sogno Scudetto, distante 10 punti. L'occasione di questa settimana per i bianconeri era veramente ghiotta, perché con una vittoria si sarebbero portati a -7 dall'Inter e avrebbero ridotto il gap dalla capolista. Invece è arrivata l'ennesima delusione in una stagione decisamente sottotono per la Juve. Ma cosa non sta funzionando in questa squadra?

Il continuo cambio di modulo non crea una stabilità decisiva nella squadra di Pirlo: nel giro di pochi giorni si passa dal 4-4-2 al 3-5-2 e i giocatori sembrano accusare queste variazioni. È vero che la duttilità nel calcio moderno conta molto, ma nonostante i tanti cambi di modulo il gioco fatica ad arrivare per la Juventus, che ora deve anche guardarsi dietro dalle inseguitrici che stanno riprendendo vigore.

Il centrocampo appare come un reparto in grande difficoltà e l'errore tecnico di Arthur nell'ultimo match ne è un chiaro esempio: passaggio orizzontale molto azzardato che regala il vantaggio al Benevento. Ma oltre all'ex Barcellona anche Rabiot e Bentancur hanno deluso in diverse partite importanti (l'uruguaiano, ad esempio, ha propiziato il primo gol del Porto nel match d'andata di Champions League).

Però, al di là degli errori dei singoli, il reparto intero ha annaspato molto sia in campionato che in Europa, risultando non sempre all'altezza delle sfide affrontate. L'unica nota positiva risulta essere la stagione ottima di McKennie, che all'esordio nel campionato italiano ha cercato di prendere in mano (per quanto possibile) il centrocampo bianconero, riuscendoci in alcune circostanze.

Pirlo non è stato tradito solo dal reparto in mezzo al campo, ma anche da giocatori come Morata e Kulusevski, su cui a inizio anno il tecnico lombardo puntava moltissimo. L'attaccante spagnolo sembra alternare prestazioni di buon livello, come quella contro la Lazio, a prestazioni decisamente negative, come quella contro il Benevento. Stesso discorso per l'esterno svedese, che nel corso della stagione è risultato essere veramente poco incisivo: all'attivo ha 3 gol e 1 assist, con l'ultima rete che risale a metà dicembre contro il Parma.

Riuscirà l'allenatore juventino ad uscire da questa situazione? L'ultima parte del campionato ci fornirà le giuste risposte.


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