Primi e scontenti, l'anomalia italiana: il paradosso di Juventus e Inter
Sono arrivate rispettivamente prima e seconda in campionato, ma nonostante questo le situazioni di Juventus e Inter generano dubbi per il futuro e polemiche di ogni tipo. Un paradosso all'italiana, ricalcato dalle pagine dei giornali, dalle discussioni negli studi televisivi e dalle ombre sul futuro dei due allenatori.
In casa bianconera non ha convinto pienamente Maurizio Sarri, arrivato al posto di Massimiliano Allegri per dare una nuova impronta di gioco alla squadra e capace di centrare lo Scudetto al primo anno a Torino. È andata peggio in Coppa Italia, dove ha incassato il ko in finale per mano del 'suo' Napoli (club che l'ha lanciato nel mondo dei grandi della Serie A) e soprattutto in Champions League, con il flop dell'eliminazione agli ottavi di finale per mano del Lione, che ha chiuso l'ultima Ligue 1 al settimo posto. E ora il presidente Andrea Agnelli è chiamato a "fare delle valutazioni", come da lui stesso ammesso nel post partita europeo.
Spostando il discorso in casa nerazzurra, nel mirino c'è Antonio Conte e il pesante sfogo post Bergamo, raddrizzato poi dal colloquio a distanza con Steven Zhang e dalle dichiarazioni di pace rilasciate all'Ansa. Il lavoro del tecnico non è in discussione: dopo l'eliminazione nel duro girone di Champions League e quella in semifinale di Coppa Italia contro il Napoli poi campione, i nerazzurri hanno chiuso al secondo posto in classifica, a un punto dalla Juve e registrando importanti progressi racchiusi nei numeri. Il percorso europeo proseguirà dai quarti di Europa League, poi si parlerà del resto.
Sarri e Conte, la Juve e l'Inter, la prima e la seconda forza del campionato, hanno davanti a loro un futuro tutto da decifrare.
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