La prima Juve post Covid: soliti errori e difetti ma una prima mezz'ora da Sarri
La Juve scesa in campo ieri contro il Milan mi ha sorpreso. Una prima mezz'ora da grande squadra, dominata in lungo e largo con i bianconeri padroni del campo. Dopo i primi 20 minuti mi sono chiesto: ma chi è il portiere schierato da Sarri questa sera? Buffon non si è mai sporcato i guanti e probabilmente non è mai stato inquadrato dalle telecamere della Rai, a simboleggiare il predominio territoriale della Vecchia Signora.
Sarri dovrebbe essere più contento per la prima mezz'ora, da grande Juve, che preoccupato per il secondo tempo, quando i bianconeri, come accadeva lo scorso anno (le scorie di memoria Allegriana sono ancora presenti) hanno abbassato il ritmo e il baricentro, chiudendo gli spazi a un Milan spuntato e senza grande qualità (i rossoneri avevano fuori Theo Hernandez, Castillejo, Ibrahimovic e poi Rebic, espulso).
La Juve della prima mezz'ora del primo tempo è quanto di più vicino possa esserci a una squadra sarriana: pressing alto, ricerca del terzo uomo, recupero immediato del pallone, copertura degli spazi, trame di gioco ben riconoscibili, ottima circolazione e velocità della palla. I bianconeri hanno creato 3-4 occasioni da gol nitide e hanno avuto un solo demerito: non sbloccare la gara (anche in passato con Sarri i bianconeri hanno faticato a concretizzare le tante occasioni create). Poi i cambi, vedi Rabiot e Bernardeschi, inconcludenti e la possibilità di passare anche con lo 0-0, hanno fatto il resto. Ma Sarri deve essere soddisfatto e non arrabbiato. Le domande irrisolte in casa bianconera sono ancora tante ma se quella della prima mezz'ora è la vera Juve, allora è solo questione di tempo.
Segui 90min su Facebook, Instagram e Telegram per restare aggiornato sulle ultime news dal mondo della Juventus e della Serie A!