Il Newcastle cambia proprietà: ora è in mano al fondo PIF (di proprietà dell'Arabia Saudita)

Newcastle United
Newcastle United / Visionhaus/GettyImages
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Il Newcastle cambia proprietà. Dopo le anticipazioni di Sky News, è arrivata l'ufficialità da parte del club inglese sull'acquisizione da parte del Public Investment Fund (PIF), fondo di proprietà dell'Arabia Saudita.

Quest'operazione sancirà l'ingresso del paese saudita nel calcio europeo, dove sono già attivi i vicini di casa del Qatar col Paris Saint-Germain e degli Emirati Arabi, proprietari del Manchester City. Diverse fonti affermano che l'offerta di PIF per rilevare il Newcastle ammonti a 300 milioni di sterline, circa 350 milioni di euro. L'ormai ex proprietario dei Magpies, il miliardario Mike Ashley, pone così fine a una presidenza durata ben 14 anni.

Una trattativa infinita tra Newcastle, PIF e Premier League

In estate, il fondo che fa capo direttamente al principe Mohammad Bin Salman aveva espresso un certo interesse per l'Inter. Tuttavia, le trattative per l'acquisizione del Newcastle erano avviate già da tempo. Infatti, il Public Investment Fund aveva praticamente chiuso l'affare già nel luglio 2020, ma ci sono stati dei fattori che hanno bloccato tutto.

Huge development in Newcastle United takeover

? BREAKING: The Saudi-led takeover of Newcastle United could completed as soon as today

Posted by Sky Sports on Thursday, October 7, 2021

Dopo aver trovato l'intesa economica con Ashley, PIF attendeva infatti solo il via libera della Premier League per ufficializzare il passaggio di proprietà, ma quel permesso non è mai arrivato e i negoziati si sono interrotti. Attraverso un comunicato, il consorzio saudita ha poi dichiarato che: “Durante il processo imprevedibilmente prolungato, l’accordo commerciale tra il gruppo di investimento e i proprietari del club è scaduto”.

Ma perché la Lega inglese non ha dato il suo consenso? Per capirlo, bisogna tornare al 2017, quando l'Arabia Saudita bandisce beIN Sport, emittente di proprietà qatariota, in seguito a una crisi diplomatica tra i due paesi. Dopo l'embargo, il governo saudita ha ricevuto numerose accuse riguardanti la promozione della pirateria attraverso la piattaforma illegale BeoutQ. Così, i vertici della Federazione non volevano permettere a un governo così controverso di associare il proprio nome alla Premier League e hanno deciso di porre un veto.

Arabia Saudita e Qatar hanno poi risolto parzialmente le proprie divergenze e qualche giorno fa il blocco di beIN Sport è stato rimosso. Questa novità ha quindi permesso a PIF di ricominciare le trattative per l'acquisizione del Newcastle.

Newcastle United v Southampton - Premier League
I tifosi dei Mugpies / George Wood/GettyImages

La Premier League dovrà dunque arrendersi e permettere ai sauditi di entrare ufficialmente nel campionato inglese. A nulla servirà la scesa in campo di Amnesty International che ha esortato la Lega a tenere in considerazione le numerose violazioni dei diritti umani di cui la monarchia islamica si macchia ormai da anni. In una dichiarazione rilasciata al Guardian, l’amministratore delegato di Amnesty UK, Sacha Deshmukh afferma che quest'operazione rappresenta "un chiaro tentativo da parte delle autorità saudite di lavare le loro spaventose violazioni dei diritti umani con il fascino del calcio di alto livello".

L'ufficialità dell'acquisizione del Newcastle da parte dell'Arabia Saudita costituisce un momento decisivo e storico per il futuro di questo sport. Basti pensare che il presidente più ricco della Premier League, lo sceicco Mansour del Manchester City, ha un patrimonio di 31 miliardi di sterline; mentre il Public Investment Fund ha a disposizione 434 miliardi.


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