I pm chiari: dietro la crisi della Juventus c'è una "precisa scelta aziendale"
Dietro la crisi finanziaria della Juventus c'è una "precisa scelta aziendale" che si traduce nella "crescita dei costi", legata in particolare ad acquisti e stipendi dei calciatori. Questo quanto sostengono i pm della Procura di Torino nel documento con cui chiesero misure cautelari e interdittive per i dirigenti del club bianconero. Lo riporta Sport Mediaset.
Negli accertamenti della Guardia di Finanza anche un grande peso anche le numerose intercettazioni telefoniche. Una di queste è quella risalente al 15 settembre 2021, quando il ds Federcio Cherubini parla con il presidente Andrea Agnelli affermando che "il progetto fatto quando abbiamo cercato di alzare il livello, da Higuain in poi... Era legato al fatto, mi ricordo le valutazioni: abbiamo una rosa che sta tendendo a invecchiare, o facciamo un all-in in due/tre anni oppure questa rosa non reggerà".
Ma non solo. Il giorno dopo è il dirigente Stefano Bertola che, conversando con una dipendente della Juventus, si lascia andare ad affermazioni forti come "acquisti scriteriati", "stipendi scriteriati", ricordando che "questo lo paghiamo tutti". Il 5 agosto 2021 lo stesso Cherubini diceva a chieare lettere che "purtroppo negli ultimi anni è un po' colpa nostra. In questo Fabio ha drogato il mercato: Kulusevski o Chiesa sono ottimi giocatori, ma quando li abbiamo comprati noi li abbiamo pagati troppo. Perché? Perché poi il prezzo determina, nel senso che Kulusevski aveva fatto cinque mesi in serie A, l'abbiamo pagato 35 più 9 di bonus sono 44".