Platini: "Non potevo vedere l’Inter come un nemico: ecco perché. CR7 è il numero uno dei ragazzi d’oggi"

Michel Platini
Michel Platini / Stefania D'Alessandro/Getty Images
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La tappa di avvicinamento de La Gazzetta dello Sport verso Inter-Juventus passa anche da Michel Platini, leggenda bianconera che commenta il Derby d'Italia in programma domenica sera a San Siro.

Ai suoi tempi la grande sfida non era Inter-Juve.
"Non potevo vedere l’Inter come un nemico, è la prima italiana che mi ha voluto".

La famosa “après la gare”…
"Una cag... che non ho smentito, ma non è andata così. Semplicemente ero infortunato e pensavano che fossi rotto. Così mi prese la Juve. E ho sfidato la Roma di Falcao e Cerezo, il Verona di Elkjaer e Tricella, il Napoli di Diego. Ma l’Inter aveva un bel rompiballe...".

Chi?
"Altobelli, accidenti, segnava tantissimo, e dovevo superarmi per essere capocannoniere. Spillo era proprio bravo".

Dove giocherebbe oggi un 10 come Platini?
"E chi può dirlo? Ai miei tempi c’erano due centrocampisti difensivi, due ali, un centravanti e un regista come me. Già nel 4-4-2 non so dove sarei finito, forse seconda punta. Zidane a Madrid è stato schierato a sinistra perché tutti volevano un centrocampo di marcatura. Anche Ronaldinho è finito in fascia. Tutti gli artisti sono stati spostati lì. Non so neanche se sarei stato un calciatore".

Sivori, Platini, Zidane, Ronaldo: la striscia di grandissimi bianconeri è questa?
"Sì. Non male. Quattro Palloni d’oro. Ci sono anche Nedved e Rossi, ma in ruoli diversi".

Ronaldo è il n.1 assoluto?
"Ronaldo è il numero uno dei ragazzi d’oggi come io lo ero per gli juventini degli anni 80 e Sivori prima".

Ronaldo o Messi?
"Due fenomeni totalmente diversi. Uno piccolo e svelto, l’altro alto e forte. Due giocatori meravigliosi da 15 anni".

Un debuttante come Pirlo contro un top come Conte.
"Mi piace Conte. Ha fatto cose grandissime. Grintoso, sempre in movimento. Come lui solo Simeone e Gattuso. Altri sono più tranquilli, come Pirlo, forse tengono tutto dentro. Per loro due c’è un compito difficile e facile allo stesso tempo: devono fare risultato per forza, ma hanno le squadre migliori".

Come finisce?
"1-0, gol di CR7. Sarà appassionante. La Juve ha Ronaldo che è fantastico, fenomenale, decisivo dovunque, con quel fisico bestiale, quella testa, quell’atteggiamento professionale che lo fa giocare a 36 anni".

Le piace questo dominio?
"A me sì, se vince la Juve, perché l’amo. Ma se ami il calcio italiano è bene che ci siano anche altre a vincere. Anche per la Gazzetta, direi...".

Con il fair play lei voleva evitare questa situazione, no?
"Non è così. Volevo evitare i debiti e ci sono riuscito. Poi potevi comprare Platini, Maradona e Messi assieme, se avevi i soldi. Ma ormai sono fuori e non me ne frega niente...".

Due problemi per Conte e Pirlo: Eriksen e Dybala.
"Conosco poco Eriksen. Dybala sì e mi piace. Tantissimo. Fa parte della categoria di Maradona, Sivori, Neymar, può darsi abbia un po’ meno talento ma vediamo. Non è Ronaldo, non è Messi e non è un regista, ma un 10 che gioca da punta".

Mou dice: Bonucci-Chiellini sono l’università della difesa.
"Sono quasi sempre d’accordo con Mou. Un allenatore vero, un uomo intelligente. Come Ancelotti, Allegri, Zidane, Deschamps, Klopp, Guardiola, una generazione di tecnici bravi, che dicono sempre belle cose e non fanno polemiche".

Juve-Inter per lo scudetto?
"Attenti al Milan. Fa sempre risultati, è primo e non si fermerà. Questa A è combattuta".


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