Pirlo: "Il mio bilancio dopo 4 mesi di Juve. Oggi male nel 1° tempo, il nostro Dna non deve mai mancare"
La Juventus ha vinto il derby contro il Torino in rimonta con i gol di McKennie e Bonucci. Andrea Pirlo, allenatore bianconero, ha parlato ai microfoni di Sky Sport, commentando il successo per 2-1. Ecco le sue dichiarazioni.
Differenze con il derby in cui hai segnato al 93'?
"Più faticoso e più bello oggi da allenatore, la sensazione finale non cambia".
Il primo tempo?
"Quando entri in campo e perdi tutti i duelli, poi fai fatica. Eravamo troppo statici, non riempivamo mai l'area quando trovavamo il giocatore in ampiezza e poi diventa difficile. Nel nostro Dna c'è anche metterci tanto cuore e intensità e nella ripresa non abbiamo mai sofferto e quando chiudi l'avversario nella propria metà campo per un tempo poi tutto diventa più semplice".
Dybala?
"Mi aspetto di più da tutti, chi è entrato poi è entrato bene".
Bonucci ha detto che è mancato il cuore?
"Deve venire da noi stessi, non sempre è facile arrivare al gioco tramite azioni pulite, soprattutto quando trovi squadre molto organizzate. Quando si chiudono devi muoverti, devi trovare la profondità, nel primo tempo non l'abbiamo fatto mentre nel secondo siamo riusciti a farlo. Il cuore viene in concomitanza con quello che sviluppi in campo, se ci viene a mancare è una grossa perdita".
Durante la gara manca il nervo.
"Il nostro Dna deve rimanere all'interno della squadra perché tante partite diventano sporche, oggi abbiamo subito gol dopo pochi minuti. Quando non ci arrivi col gioco devi arrivarci col cuore e oggi abbiamo raggiunto il risultato lottando fino alla fine ma dobbiamo migliorare nel gioco, dobbiamo muovere la palla più velocemente".
Cuadrado è sempre costante, perché non si riesce con tutti?
"Anche l'esperienza di saper giocare certi tipi di gare. Cuadrado è un campione che viene da 10 anni di partite ad alto livello, ha giocato nel Chelsea, nella Juve, gioca con la Nazionale. Chiesa non aveva mai giocato in Champions fino a qualche settimana fa. Quando si mettono dentro i giovani bisogna aspettarli ma bisogna insistere su di loro perché se li compriamo vuol dire che sono bravi".
E' alla Juve da quasi 4 mesi: un bilancio?
"Sono contento perché alcune situazioni iniziamo a capirle, non sono soddisfatto dell'altalena di risultati e prestazioni, soprattutto sull'aspetto psicologico. Una squadra come la Juve non può affrontare le gare con poca voglia e personalità, dobbiamo migliorare perché non esistono più le partite che inizi sapendo di averle già vinte, se non metti voglia, tenacia, non basta avere giocatori forti in campo".
Segui 90min su Facebook, Instagram e Telegram per restare aggiornato sulle ultime news dal mondo della Juventus e della Serie A.