Pioli tira le somme sulla stagione del Milan e parla dell'importanza del mercato
Il Milan espugna l'Allianz Stadium di Torino con una vittoria di misura sulla Juventus di Massimiliano Allegri. Decide verso il termine del primo tempo Olivier Giroud con una girata di testa pazzesca. L'intervista postpartita di Stefano Pioli ai microfoni di Dazn.
Sulla vittoria: "Son d'accordo con Borghi. Champions ci ha dato molto di più, ma poi dopo tanta amarezza. Usciti in Semifinale con l'Inter, in un percorso che nessuno aspettava. In campionato siamo andati meno bene, anche se la qualificazione in Champions è un grandissimo obiettivo. Quest'anno per la prima volta competitivi davvero in due competizioni e qualcosina è mancato. La squadra è solida, ha una base forte, godiamoci questa vittoria. Non è stato semplice neanche oggi. Stagione particolare, 5 mesi senza Maignan, senza togliere nulla a Tata. I nostri giocatori per la prima volta hanno partecipato al Mondiale. È stato pesante per loro ritrovare la condizione migliore. Tante cose hanno compromesso il campionato, ma ci godiamo questa qualificazione"
Sul discorso con la squadra: "Han parlato loro come giusto che sia. Perché sono gli attori principali di questa annata e volevano far bene e centrare l'obiettivo alla penultima. Vittoria meritata, festeggiata com'è giusto che sia. Bisogna ringraziare i giocatori, un gruppo compatto che non si è fatto scalfire dalle cose esterne".
Sul futuro e sul mercato: "Dipende dale aspetattive e dagli obiettivi. Se vogliamo vincere il campionato e fare come quest'anno è chiaro che la squadra va migliorata perchè per giocare due competizioni ci vogliono giocatori forti. Che siano giovani o no io sono contento di allenarli. Non è quello il tema. Se il club vuole essere competitivo in entrambe, bisogna fare una rosa all'altezza e competitiva in due competizione. È troppo facile addosare colpe ai nuovi. Le responsabilità sono di tutti e ci vuole pazienza. Capisco che non ce ne è perchè siamo il Milan e vogliamo vincere, ma se puntiamo sui giovani dobbiamo essere capaci di aspettarli. Il club ha la sua idea e deve portarla avanti. È un club virtuoso anche per i bilanci".
Sulle volontà del club: "Io faccio l'allenatore, dovete chiedere a Maldini e Massara"
Sulle scelte: "In un'annata di scelte, ripensandoci, un allenatore può sempre cambiarle, ma non credo in quello (momento del passaggio alla difesa a tre). Non eravamo più squadra, non abbiamo cambiato i principi con la difesa a tre. Sono convinto che potevamo superare il Tottenham solo in quel modo. Poi quando la condizione è cambiata, quando le caratteristiche dei giocatori son tornate abbiamo ricambiato. Dovevo fare qualcosa per cambiare un'inerzia che era diventata troppo negativa".