Pioli: "Sappiamo reggere le pressioni. Scudetto? Ne avete parlato solo voi"

Stefano Pioli
Stefano Pioli / Gabriele Maltinti/Getty Images
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Stefano Pioli, allenatore del Milan, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida di domani tra i rossoneri e il Parma. Una sorta di testa-coda molto importante per entrambe le compagini. Ecco le parole dell'allenatore rossonero:

Stefano Pioli, Zlatan Ibrahimovic
Ibra e Pioli / Alessandro Sabattini/Getty Images

Parma?

"Conta esclusivamente la partita di domani. Non mi piace il concetto del 'mancano 9 partite'. Conta la partita di domani che andrà affrontata al massimo delle nostre possibilità e meglio di quella con la Sampdoria. Sarà un avversario difficile, che gioca velocemente e con qualità". 

Che settimana è stata?

"Una delle cose che apprezzo la mia squadra è la consapevolezza delle nostre qualità e che siamo concentrati per raggiungere i nostri obiettivi. Siamo delusi quando non riusciamo ad ottenere i risultati, ma abbiamo capito i nostri errori". 

Come stanno Calabria e Mandzukic?

"Davide tutto quello che si è conquistato, lo ha fatto sul campo. Ha mostrato grande disponibilità e intelligenza. Spiace che sia ancora fuori, ma sta meglio e dovrebbe rientrare settimana prossima. Mario è stato sfortunato ma è un grande uomo e un grande professionista. Non è ancora al meglio ma ci può dare tanto in queste uscite". 

Gli errori con la Samp?

"C'è un po' di tutto in quello che abbiamo sbagliato sabato scorso, ma non possiamo guardarci indietro. Conta solo la partita di domani. Se mantenessimo la media attuale, arriveremo intorno agli 80 punti, quindi un risultato importantissimo" riporta calciomercato.com.

Questo Milan sa reggere le pressioni?

"Assolutamente sì. Abbiamo superato tanti step in questo anno e mezzo e lo abbiamo fatto a livello mentale. La partita di domani ci dovrà vedere in campo con grande voglia di fare bene e intensità". 

Perché il Milan non riesce a venirne fuori quando è in svantaggio?

"L'aspetto mentale all'interno della partita può cambiare. Andare in vantaggio può fare crescere la fiducia. Abbiamo bisogno di qualità e di ritmo e quando non l'abbiamo andiamo in difficoltà. L'approccio conta molto".

Tante panchine col Milan?

"Mi piacerebbe superare Allegri. Mi piace stare al Milan. Mi sento bene e sento di poter incidere e migliorare la squadra. Mi sento completamente a mio agio, sapendo che dobbiamo portare grandi risultati". 

Stefano Pioli
Stefano Pioli / Gabriele Maltinti/Getty Images

Il rinnovo di Donnarumma?

"Io vedo i miei giocatori molto sereni e concentrati. Sono a conoscenze delle trattative in corso con la società. Vi posso assicurare che qui stiamo pensando a concludere la stagione nel migliore dei modi e di portare il Milan in Champions. Non siamo ancora vincenti, ma stiamo dimostrando di poterlo essere". 

Gli infortunati?

"Credo che gli unici non saranno disponibili saranno Calabria, Romagnoli e Daniel Maldini. Gli altri sono a disposizione". 

Hauge a destra?

"No. Lui rende soprattutto a sinistra. Non voglio mettere i giocatori in posizione "strane". Credo che anche Brahim Diaz possa giocare in quella posizione, oltre a Saelemaekers e Castillejo". 

Theo Hernandez?

"Aveva giocato un'ottima partita a Firenze. sabato scorso è incappato in una giornata no. Ho visto un giocatore concentrato questa settimana e mi aspetto una partita positiva da lui". 

Vorrebbe che la gara di domani fosse l'ultima dell'anno?

"Il campionato finisce il 23 maggio. Siamo consapevoli che mancano tante partite e siamo concentrati su questo. Non abbiamo timori o ansie. Vedo vogli di raggiungere l'obiettivo e di giocare da Milan". 

Scudetto?

"L'avete solamente detto voi, noi siamo concentrati sul campo. Poi le parole se le portano il vento". 

Il pressing alto del Parma?

"Il campionato italiano è stimolante perché ci sono tante squadre diverse. Siamo pronti a tutto. Non dobbiamo commettere gli stessi errori della Sampdoria ovvero non andare in profondità. Dobbiamo saper leggere bene gli spazi e essere veloci sia con la palla che senza palla".

Risultatista o giochista: come si schiera?

"Ogni allenatore e ogni squadra abbia una propria identità. La cosa più importante è giocare un calcio adatto alle proprie idee e qualità. E' chiaro che cerchiamo di giocare per bene per arrivare alla vittoria. La vittoria resta comunque la cosa più importanti. Noi abbiamo il nostro modo di giocare e i giocatori sono contenti di quello che facciamo. Questo è un passaggio molto importante che ci permetterà di essere vincenti". 


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