Pioli parla della penalizzazione in classifica alla Juventus e del futuro di Ibra

Stefano Pioli
Stefano Pioli / MARCO BERTORELLO/GettyImages
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Alla vigilia della grande sfida con la Juventus, il tecnico del Milan Stefano Pioli ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in conferenza stampa. L'allenatore rossonero parla ovviamente dell'incontro ormai imminente coi bianconeri, no comment invece sul mercato, considerazioni invece su alcune pedine dell'organico. Ecco le sue parole.

Sulla penalizzazione alla Juve: "Per una maggiore correttezza del campionato servono tempistiche diverse, ma non è un problema nostro. Il Milan deve fare una grande partita per conquistare i tre punti e chiudere il discorso quarto posto", riporta Sport Mediaset.

Sul mercato: "Sappiamo cosa serve, ma non è il momento di parlarne".

Sulla Juve e sulla preparazione della sfida: "La settimana di lavoro non ce l'avevamo da tempo e ne abbiamo approfittato per recuperare energie e lavorare per preparare la partita. Juventus-Milan si commenta da sola, troveremo una squadra motivata e concentrata poi in casa ha fatto più punti di tutti. Per noi sarà una gara fondamentale per il nostro obiettivo, che sia il quarto posto o qualcosa di meglio".

Sull'andare in Champions: "Sarà la continuazione di un percorso che ha avuto momenti molto felici e qualche delusione. Non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti, ma non sarà la fine di un ciclo. Solo in campionato abbiamo avuto alti e bassi".

Sulla rosa: "So benissimo la qualità della mia rosa, ma non è il momento di parlarne".

Sul futuro e su Brahim Diaz: "Quello che sarà il futuro lo studieremo al tempo. A Torino avremo Diaz trequartista, ma non è mai il singolo giocatore a determinare la prestazione della squadra ma sarà il gruppo a dover giocare con energie e compattezze. Dobbiamo fare una prestazione di alto livello".

Brahim Diaz
Brahim Diaz / Nicolò Campo/GettyImages

Sulla corsa Champions: "Io voglio una prestazione di livello dalla mia squadra contro una squadra fortissima che ha grandi giocatori e un grande allenatore. Ci serve una prestazione alta su tanti aspetti, poi quello che faranno le altre non cambierà il nostro approccio alla partita".

Sul voto da dare a questo Milan: "Non lo dò finché il campionato non finisce perché possiamo arrivare sia secondi che sesti".

Sulla possibilità del terzo posto: "La nostra ambizione è di vincere la partita contro la Juventus per non aspettare l'ultima partita a centrare l'obiettivo importante del club. Il bilancio della stagione lo faremo tra due partite. Qui a Milanello ci siamo sempre divisi equamente meriti e responsabilità. Non cerchiamo colpevoli, ma soluzioni per crescere e fare meglio".

Sul futuro di Ibra: "Non lo vedo nel mio staff in futuro, ma non abbiamo parlato del suo futuro né della sua ambizione. Vuole recuperare dall'infortunio, vedremo se riuscirà a partecipare contro il Verona giocando qualche minuto".

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic / Clive Rose/GettyImages

Su Leao: "La sua crescita è costante e continua, soprattutto nell'atteggiamento. Ha cambiato l'approccio e quindi ha tutto per diventare uno dei migliori giocatori al mondo, ma per diventarlo devi avere una ossessione per fare sempre meglio. Adesso ce l'ha questo obiettivo di migliorare ogni giorno, poi è difficile sapere fin dove arriverà".

Sulla Juve che ha sofferto il Milan negli ultimi anni: "Rispetto a due anni fa, ma anche rispetto all'andata, abbiamo cambiato tanto. Serve essere squadra e che le caratteristiche in campo creino una formazione equilibrata ma pericolosa, compatta contro una Juventus che sa come metterci in difficoltà. La preparazione del match è sempre diversa".

Sulla dirigenza che forse sta pensando al prossimo mercato: "Sicuramente sì. Sanno che la prossima stagione si prepara da molto tempo prima e sono impegnati su questo".

Su Tomori: "È un difensore forte e aggressivo. La sua aggressività spesso ci ha dato risultati fantastici, mentre altre volte potrebbe aiutare essere più cauti. Tomori è un giocatore in crescita e saprà fare ancora meglio".

Fikayo Tomori
Fikayo Tomori / Marco Canoniero/GettyImages

Sui punti deboli del centrocampo: "Non è un reparto solo che decide i numeri o il risultato. Se lavoriamo di squadra in un certo modo ne beneficiano tutti. Si gioca in 11 perché il gioco è collettivo, non è questione di reparto. In alcune partite in cui abbiamo giocato più individualmente abbiamo fatto meno bene".

Sulle poche verticalizzazioni in questa stagione: "Le scelte che fai in possesso palla è sempre dovuto alle posizioni dell'avversario. Quando riusciamo a trovare il pallone tra le linee diventiamo pericolosi, mentre quando giochiamo solo sugli esterni diventiamo più prevedibili. Quest'anno abbiamo avuto più difficoltà con squadre chiuse, ma non è stato molto diverso rispetto alla scorsa stagione. Dobbiamo trovare alternative d'attacco".

Sulla curva sud del Milan non presente a Torino: "Mi dispiace, meritavano di essere a questa partita. Ma andando ad aiutare in Emilia-Romagna fanno un grande gesto".

Sempre su Brahim Diaz: "Non lavoriamo per convincere tutti, anche perché è impossibile. Diaz è cresciuto tanto, ma può fare meglio nell'essere determinante in zona gol".

Su Rebic: "Ha avuto una stagione meno felice della precedente e capita".

Sui limiti da superare contro la Juve: "Quello che vogliamo dimostrare fa la differenza. Contro la Juventus dobbiamo fare una grande partita. In futuro è normale che se alleni il Milan bisogna pensare in grande, lavorando tanto ma soprattutto bene".