Pioli parla del rinnovo di Rafael Leao, sul futuro di Ibra e sulla prossima stagione

Stefano Pioli
Stefano Pioli / Nicolò Campo/GettyImages
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Dopo aver conquistato aritmeticamente la qualificazione alla prossima Champions League, il Milan allenato da Stefano Pioli affronta all'ultima giornata di campionato il Verona di Zaffaroni. Il tecnico rossonero ha parlato nella consueta conferenza stampa pre-match toccando diversi temi quali ad esempio il bilancio di fine stagione e anche alcune pedine. Ecco quanto affermato.

Sul rinnovo di Leao: "Credo che innanzitutto bisogna fare i complimenti ai dirigenti, il rinnovo di Rafa era una cosa molto sentita all'interno del gruppo. Sono stato sempre molto fiducioso, conoscevo la volontà del club e del ragazzo. Oggi scherzando con Rafa gli ho detto che è stato nel mio ufficio 178 volte quest'anno, il nostro è un bel rapporto, ma con tutta la squadra. Solo con una squadra forte poteva risollevare una stagione dopo un periodo di crisi come quello di gennaio", riporta Calciomercato.com

Sul Verona e su un bilancio sulla stagione che sta per concludersi:  "Dobbiamo battere il Verona perché siamo il Milan e giochiamo in casa davanti a 70 mila tifosi, abbiamo il dovere di dare il massimo e perché saremmo la squadra che dopo il Napoli ha fatto più punti in casa. Eravamo partiti per rivincere qualcosa, ma non ci siamo riusciti. Abbiamo fatto una grande Champions, un campionato sufficiente: potevamo puntare al secondo posto, abbiamo lasciato per strada qualcosa, il Napoli ha fatto qualcosa di straordinario quindi rivincerlo no. Dovremo essere bravi ad imparare da questa stagione complicata, impareremo e cresceremo".

Su Ibra: "Innanzitutto devo dire che Zlatan non sia riuscito ad essere a disposizione per domani, ci abbiamo provato e ci ha provato: non è in condizioni di scendere in campo. Io e Zlatan abbiamo parlato in questi giorni, sono cose che devono rimanere tra noi. Quello che sarà il futuro lo deciderà lui e lo deciderà il club".

Sul momento più importante della crescita di Leao: "Credo che la risposta la debba dare. È stato un percorso, ha sempre mostrato disponibilità e ha un potenziale incredibile: come tutti i ragazzi giovani ha avuto bisogno di sbagliare e fare esperienza. Non credo assolutamente che il suo percorso sia concluso, anzi".

Sempre su Ibra: "Deciderà con tutta onestà, con grande responsabilità quello che sarà il suo futuro. Abbiamo parlato ma è giusto che certe cose rimangano tra di noi".

Su Brahim Diaz e sul mercato: "In assoluto un allenatore non deve parlare di mercato, a breve incontrerò i dirigenti. Abbiamo avuto un periodo molto impegnativo, sono qua tutti i giorni e quindi ci siamo già confrontati: nei prossimi giorni ci saranno incontri un po' più in profondità su questa situazione. Proveremo a costruire un Milan sempre più forte. Diaz è cresciuto tantissimo, un giocatore forte che è cresciuto insieme. Non conosco la situazione personale di Brahim. Tranne che con Zlatan con gli altri non ho parlato di futuro".

Brahim Diaz
Brahim Diaz / Jonathan Moscrop/GettyImages

Sul Milan che verrà e sempre sul voto da dare a questa stagione: “Cosa non vuoi vedere nel tuo Milan l'anno prossimo? Credo che Paolo sia stato generoso dicendo che con la qualificazione in Champions avremmo meritato un 8, io a scuola che non ero un genio ero molto contento quando arrivavo a casa con un 7, perché secondo me si deve fare la media tra l'8 della Champions ed il 6 del campionato. Sicuramente una cosa positiva. Se vuoi essere competitivo per vincere devi essere più continuo e devi vincere le partite che sul campo puoi vincere: chiaro che qualche occasione noi l'abbiamo mancata".

Sui giocatori che devono essere da Milan: "Giocatori forti e soprattutto intelligenti. Non mi interessa un destro o mancino, alto o piccolo, mi interessa che sia intelligente. Non c'entra niente se hanno 18, 25 o 30 anni, ma devono poter giocare a certi livelli. Non siamo più il Milan contento di essere arrivato sesto ma vogliamo essere competitivi in Italia ed in Europa".

Su Dest: "È un calciatore con caratteristiche importanti, ha avuto difficoltà ad inserirsi nel nostro sistema di gioco. Ha avuto qualche piccolo problema, quindi non sarà disponibile domani".

Sempre sulla stagione: "Ottima Champions, in campionato potevamo fare qualcosa di più".

Sui tifosi: "In questo momento mi sento solo di ringraziarli, sono stati eccezionali. Quest'anno soprattutto nei momenti difficili ci hanno sempre sostenuto. Domani li saluteremo, possibilmente con una vittoria, con grande affetto e felicità perché abbiamo passato una stagione complicata ma positiva".

Su una nuova figura nello staff: "Siamo così tanti che diventa difficile. Quello che abbiamo fatto, lo stiamo facendo già, è che valuteremo fino in fondo cosa abbiamo proposta per apportare modifiche nella prossima stagione nelle situazioni che ci hanno visto in difficoltà quest'anno".

Su Kamada: "So che alle 4 c'è City-United, stasera c'è la finale di coppa di Germania, ma stasera guarderò Parma-Cagliari perché sono tifoso del Parma. Conosco molto bene le squadre inglesi e tedesche. Kamada non è un giocatore del Milan, non posso fare commenti. So che è un giocatore intelligente, lo conosco bene".

Sull'avere un vice di Bennacer: "Chiaro che l'infortunio di Isma sarà lungo, non so quando lo potremo vedere e complica la situazione, nel senso che valuteremo dove e come intervenire su quel reparto. Non parlo di mercato, non faccio mercato, ci sono i dirigenti molto capaci: molta fiducia in loro".

Su De Ketelaere: "Charles è venuto nel mio ufficio questa settimana per comunicarmi che andrà a fare l'Europeo U21 con il Belgio. Credo sia la scelta giusta per lui. Tutte le valutazioni che faremo per la squadra dell'anno prossimo le faremo credo nei prossimi giorni, rientrerà anche la situazione di Charles".

Charles De Ketelaere
Charles De Ketelaere / Jonathan Moscrop/GettyImages

Sul rendimento sulle palle inattive: "No, potevamo fare meglio..."

Sulle certezze:  "Di una cosa non ho mai avuto dubbi: che i miei giocatori credessero in quello che stiamo facendo, anche quando le cose andavano male. Ho sempre avuto fiducia nella mia squadra. Solo i gruppi così uniti potevano superare un momento così difficile".

Sulla difesa: "Se togliete il mese di gennaio sarebbero numeri molto positivi, ma non si può fare... Quel mese lì ha accentuato le difficoltà. Noi ora dobbiamo lottare per vincere e quindi, su entrambi i fronti, offensivo e difensivo, bisogna essere una squadra forte. Club che hanno investito molto più di noi non sono arrivate in semifinale. Probabilmente l'anno prossimo avremo un bagaglio di conoscenze che ci faranno fare meno errori... Chi fa questo lavoro sbaglia".

Sul Verona: "Non saremo noi a decidere se il Verona retrocede, ha fatto tutto un campionato... Non è che possono aspettare l'ultima giornata, domani vedremo se saremo più bravi di loro o meno".

Sulla stagione: "Non ho fatto un solo errore, ne ho commessi di più sicuramente. Sono già forse troppo autocritico con me stesso... Andremo a vedere ciò che ci ha penalizzato. Il nostro punto di forza è continuare a credere nei propri giocatori. Non abbiamo mai smesso di credere in noi".

Sempre sulla squadra: "No, i concetti e i principi sono molto più importanti delle posizioni. Certe volte ci sono riuscite bene le cose, soprattutto contro le grandi squadre..."

Sul pressing meno aggressivo: "Sì, le cose fatte a metà non fanno bene: a volte siamo stati alti ma senza essere aggressivi forte. Le partite sono interpretabili in maniera diversa".

Su una domanda che avrebbe voluto ricevere in conferenza stampa: "È la 60esima conferenza. Ho sempre trovato grande rispetto vostro nel mio lavoro, io ho cercato di fare lo stesso. Sono domande normali, nessun problema... Vi ringrazio tutti, è andata bene, ci vediamo domani".