Pioli: "Su Zoom è nato il mio Milan. E Ibrahimovic è sempre un esempio"
La stagione del Milan è già cominciata, con i rossoneri al lavoro a Milanello in vista del campionato e del sospirato ritorno in Champions League. E nel frattempo Stefano Pioli ha rilasciato una lunga intervista a Il Fatto Quotidiano, cominciando - e non poteva essere altrimenti - dalle condizioni dell'ad Ivan Gazidis, alle prese con una brutta malattia: "Tutto il Milan fa il tifo per lui. La sua forza è la nostra, siamo orgogliosi di far parte della sua famiglia. Guarirà e non vediamo l’ora di riaverlo con noi”.
LA STAGIONE - “Siamo il Milan e non ci dobbiamo porre limiti. Sarà difficilissimo perché sette squadre lotteranno per quattro posti. Ma gli ostacolo sono troppo alti solo per chi non ha ambizioni abbastanza forti. Come è sbocciato il mio Milan? Stranamente la scintilla tra di noi è nata nelle riunioni su Zoom durante il primo lockdown. Ci siamo dati il tempo di conoscerci, abbiamo parlato delle nostre vite. Non solo di calcio. Ed è nato il gruppo. Amici? No, amici no. Non siamo amici: siamo appartenenti a un’idea di valori comuni” le parole di Pioli riportate da calciomercato.com. "Tra noi sento che c'è empatia, forse magia, un po' come è successo all'Italia. Kjaer? Io conoscevo già il valore di Simon. E’ un uomo di intelligenza e sensibilità rare, e ha usato quelle qualità per salvare un amico. E’ stato lucido e preciso anche in un frangente così drammatico”.
Pioli è poi tornato sul compianto Davide Astori: “La morte di Davide… Sono un allenatore che impronta tutta la sua gestione sul confronto e sul dialogo coi giocatori. Quella tragedia mi ha fatto capire che i calciatori sono anzitutto uomini. Sono dovuto entrare nelle loro teste. A uno a uno ho dovuto raccontargli che il medico, alle 9 del mattino, mi aveva detto che Davide non c’era più. Ho passato tutti i mesi successivi ad aiutarli a elaborare quella scomparsa. In certi momenti devi andare in profondità. Conta la tecnica, conta la tattica, ma è ancora più importante la componente mentale”.
IL GRUPPO - “Passa tutto da lì. L’Italia ha vinto gli Europei per quegli occhi: per quello spirito di gruppo. Non vinci con la tattica. Vinci mettendo da parte l’io e anteponendo a tutto il noi. Ibrahimovic Mi ha aiutato tanto. E’ un esempio in tutto quello che fa. Non ci sta a sbagliare neanche un passaggio nel torello. Pretende il massimo da se stesso e dagli altri. Zlatan e Simon hanno cambiato la squadra non solo in senso tecnico, ma anche e soprattutto in senso morale. Black Lives Matters? Sì, mi inginocchierei e a fine carriera vorrei si dicesse di me che ho migliorato molti dei giocatori avuti a disposizione”.
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