Perin: "Buffon un mito, nessuno come lui. Mai pentito della scelta Juve". Poi sorprende su Allegri e sul futuro
Mattia Perin, portiere del Genoa ma ancora di proprietà della Juventus, ha parlato della sua carriera e della sua avventura in bianconera nel corso di una diretta Instagram con Damiano Er Faina. Il portiere ha spiegato i motivi che lo hanno spinto ad accettare i bianconeri e ha parlato anche del futuro. Ecco le sue dichiarazioni riportate da calciomercato.com.
Perché sono andato alla Juve?
"La Juve è tra i 5 club migliori al mondo per tutto. Potevo andare a giocare titolare, ma non mi sono mai pentito di essere andato alla Juventus. Ho avuto l'opportunità di imparare. Arrivavo sempre un'ora e mezza prima al campo, facevo colazione e, se c'era appuntamento alle 11, alle 10.30 ero in palestra. Arrivavo io per far colazione e c'erano già Chiellini, Bonucci, Pjanic in palestra a lavorare. Ho iniziato ad arrivare anche due ore prima al campo. I successi che stanno avendo non vengono così. Quando arrivi lì vedi il lavoro che c'è dietro ogni singola partita. Tecnici, staff, giocatori che hanno vinto li vedi con umiltà, tutti zitti, seri, con grande intensità. Vedi perchè la Juventus vince da tanti anni. Il talento di una squadra del genere lo alleni con questa meticolosità capisci perchè vanno sempre a dama. Spero vincano la Champions, sono un gruppo straordinario e capisci quanto volersi bene c'è".
Il mio mito?
"Gigi Buffon, non ci sarà mai nessuno come lui, non so per quanti anni. Per 20 anni è stato a livelli top e non tutti sono così. Dico solo Casillas, che però tecnicamente è inferiore. Dida, che è stato un fenomeno, è stato al top per 4-5 anni. Julio Cesar, fenomeno, è stato al top per 4-5 anni. Buffon è unico nel suo genere".
Gli allenatori?
“Allegri e Gasperini sono i più bravi allenatori che ho mai avuto. Allegri gestione del gruppo da 10, è uno psicologo pazzesco. E non mi faceva giocare, ma lo dico comunque. Gasperini ti fa giocare da 10. Nicola diventerà tra i migliori. Sono sicuro”.
Futuro?
“Sicuramente mi manca da morire il campo, gli allenamenti e i compagni. Sono passati due mesi e serve capire come si potrà riprendere. Serve avere un giudizio equo e giusto dai vertici. Ma per certe decisioni serve serenità. Nel mio futuro prossimo c’è il Genoa, poi sono della Juve quindi vedremo cosa succederà”.
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