Perché valeva la pena aspettare Lazar Samardzic
Osservando quanto accade in casa Udinese potete starne certi: Lazar Samardzic è l'ultima pepita d'oro emersa grazie club friulano. Il gol siglato nell'ultimo match di Serie A contro il Verona è da vero e proprio chirurgo. Mancino educatissimo dopo aver raccolto l'assist di Beto. Non solo per piede ma anche per duttilità e intelligenza il tedesco sarà, con ogni probabilità, la prossima cessione illustre del club bianconero.
Alcune big hanno annotato sul loro taccuino il profilo dell'ex Lipsia, su tutti il Napoli che addirittura ha già chiesto informazioni in merito a un eventuale trasferimento in vista della prossima stagione. Come sottolineato in precedenza, Samardzic brilla per una versatilità che lo rende sicuramente un jolly per quanto concerne la manovra offensiva. Non ci credete? C'è un dato interessante che salta agli occhi di tutti: con quattro gol e un assist è il centrocampista più giovane di questo campionato tra quelli che hanno partecipato ad almeno cinque reti.
Eppure la sua carriera è stata spesso caratterizzata da alti e bassi e da attese disilluse: Samardzic non è riuscito a trovare, nonostante il talento purissimo, un ruolo fondamentale nelle squadre in cui ha militato in precedenza. Il Lipsia aveva battuto la concorrenza di Chelsea, Barça e Bayern, ma col club griffato Red Bull nessun gol messo a segno in sette presenze. Poi la "metamorfosi" all'Udinese: prima stagione di rodaggio, con Gotti che all'inizio non si era sbilanciato sul suo impiego. Nel corso della scorsa stagione ha messo a segno un gol contro lo Spezia, preludio di quella che poi sarebbe stata la sua esplosione effettiva alla Dacia Arena.
Tornando sempre alla scorsa annata la sua prima partita da titolare è stata contro il Crotone in Coppa Italia, ed è inutile dire che il suo esordio non ha assolutamente deluso le aspettative: repertorio d'alta classe, assist su calcio d'angolo e anche qualche passaggio filtrante, dimostrazione evidente di come le sue qualità siano indiscutibili. E poi? La conferma con Sottil, con quattro sigilli, tra cui quello al Napoli (squadra che da tempo lo segue con attenzione).
In Germania gli hanno assegnato una Fritz Walter Medal nel 2019 (riconoscimento riservato ai migliori giovani tedeschi) e uno dei suoi ex allenatori che l'aveva persino definito come un giocatore di "strada" per via del suo controllo con la suola e della sua capacità di divertire. Quest'anno la consacrazione, con l'Udinese che - due anni fa - piangeva l'addio di Rodrigo De Paul e che ora ammira il nuovo enfant prodige intenzionato a non fermarsi. L'arrivo di Sottil e una crescita graduale hanno giovato, insomma, in modo più che evidente al giovane tedesco, passato dallo status di promessa a quello di realtà.