Perché una parte della tifoseria del Valencia non vuole Gattuso in panchina
Il rapporto tra un tecnico e la piazza in cui allena è da sempre un aspetto chiave per la buona riuscita di un progetto, l'idillio in tal senso può essere decisivo ed è chiaro che iniziare col piede sbagliato possa creare subito qualche grattacapo.
Pensando al caso di Gennaro Gattuso è poi evidente come i rapporti con le varie piazze associate allo stesso tecnico stiano dando spesso da discutere: dopo il caso connesso al Tottenham, e alla "rivolta" social quando Gattuso stava arrivando agli Spurs, ecco emergere nuove ruggini, stavolta con una parte della tifoseria del Valencia.
I motivi del #noagattuso
Il ritorno del tecnico italiano sembra imminente, proprio sulla panchina del Valencia, ma non manca chi - spinto dall'ex presidente Miguel Zorio - sta facendo spopolare l'hashtag #noagattuso. Un atteggiamento critico che si lega all'idea secondo cui Gattuso avrebbe in passato espresso pareri sessisti, omofobi o xenofobi.
Un discorso che riprende quanto affermato dal tecnico in passato sul ruolo delle donne nel calcio e sui matrimoni tra persone dello stesso sesso. La Gazzetta dello Sport ricorda anche le dichiarazioni di Gattuso sui cori razzisti diretti a Boateng, quando l'ex centrocampista citò i fischi che anche i bianchi ricevono (uscita che agli occhi di alcuni andava a ridimensionare la necessaria denuncia rispetto al tema).
Gattuso però, dal canto proprio, ha sempre preso le distanze da tali considerazioni, soprattutto in occasione delle critiche ricevute in casa Spurs, ribadendo l'accusa verso il modo schizofrenico con cui i social finiscono per mescolare vero e falso, generando talvolta vere ondate d'odio e - in questo caso - finendo per ostacolare la strada professionale dell'ex allenatore di Milan e Napoli.
Segui 90min su Instagram.