Perché il procedimento UEFA sul FFP non preoccupa l'Inter e gli altri club italiani

Steven Zhang
Steven Zhang / Marco Canoniero/GettyImages
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Nella giornata di ieri, con la pubblicazione della relazione al 31 dicembre di Inter Media and Communication, l'Inter ha fatto sapere dell’apertura di un procedimento da parte della UEFA per quanto riguarda il Financial Fair Play. Quali saranno le conseguenze? Secondo quanto appurato da Calcio e Finanza attraverso fonti vicine alla UEFA, quello aperto nei confronti dell'Inter è un semplice «procedimento standard» che non ha come obiettivo quello di sanzionare la società per il mancato rispetto dei parametri in questione.

La UEFA sa bene che le ultime stagioni siano state influenzate dalle difficoltà portate dalla pandemia e che tanti club (comprese altre società italiane) non siano stati in grado di rispettare i requisiti di pareggio. Inoltre, il Fair Play Finanziario come lo abbiamo conosciuto finora presto non esisterà più e sarà sostituito da nuove norme che dovrebbero entrare in vigore in via definitiva con la stagione 2024/25. "Per questo motivo la UEFA sta chiedendo all’Inter – e agli altri grandi club europei – informazioni sui risultati degli ultimi anni, come previsto dalle regole attuali, ma anche in previsione per quanto concerne la stagione 2021/22" si legge nell'analisi di CF.

L'intenzione della UEFA è di raccogliere dei dati sui bilanci chiusi al 30 giugno 2021 e informazioni prospettiche per l’anno attualmente in corso in modo da consolidare le informazioni a sua disposizione sul calcio europeo e definire la transizione di tutti i club verso l’entrata in vigore del nuovo Fair Play Finanziario, nel 2024/25. "Dunque - conclude CF -, per il club nerazzurro non ci sono sanzioni all’orizzonte, ma le informazioni comunicate dalla società alla UEFA saranno utili per definire il progressivo inserimento delle società nel nuovo sistema di monitoraggio del futuro Fair Play Finanziario".


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