Perché la permanenza, perché l'addio: Sensi e il bivio Inter-Samp

Stefano Sensi
Stefano Sensi / Jonathan Moscrop/GettyImages
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Il decisivo gol nei supplementari di Coppa Italia contro l'Empoli può cambiare il futuro di Stefano Sensi. Ad un passo dalla firma con la Sampdoria negli scorsi giorni per un trasferimento in prestito secco fino al termine della stagione, il centrocampista è risultato fondamentale per spedire l'Inter ai quarti di finale. E ora il trasferimento è momentaneamente in stand-by.

Stefano Sensi
Stefano Sensi esulta dopo la rete all'Empoli / Marco Luzzani/GettyImages

Alla fine sarà permanenza o addio? E quale sarebbe la mossa più giusta?

PERCHÉ LA PERMANENZA - Con la partenza di Satriano (prestito al Brest) e l'infortunio di Correa (uscito il lacrime dopo 13' per un risentimento muscolare ai flessori della coscia sinistra), gli attaccanti dell'Inter nelle prossime settimane saranno solo tre: Dzeko, Lautaro e Sanchez. Sensi, come già visto nella prima uscita di campionato contro il Genoa, può rappresentare un'alternativa di emergenza come rifinitore alle spalle della punta o comunque una riserva di spessore per il centrocampo, dove finora ha però trovato poco spazio. Ma con il calendario fitto di impegni tra campionato, Champions, Coppa Italia (e recuperi vari) le cose potrebbero cambiare. Anche in funzione della rete decisiva contro l'Empoli.

PERCHÉ L'ADDIO - Per Sensi sposare una realtà come la Samp vorrebbe dire trovare continuità. In questo momento, dopo gli ennesimi infortuni stagionali, il centrocampista ha bisogno di scendere in campo con costanza alla ricerca della miglior condizione fisica e soprattutto di nuove certezze mentali. Lasciare l'Inter con un gol pesante può solo aumentare la sua autostima: metterla a disposizione di una squadra che lo metterebbe al centro del gioco potrebbe consentirgli di rilanciare le ambizioni e di tornare a Milano a fine stagione più forte. Come un nuovo acquisto già presente in casa.


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