Karim Benzema e il suo paradosso: perché per sei anni non è stato convocato dalla Francia?
Karim Benzema non indossa la maglia della Nazionale francese dall’ottobre 2015. Nei successivi sei anni Dider Deschamps non l’ha più convocato, nonostante l’attaccante del Real Madrid sia uno dei miglior marcatori al mondo: solo in questa stagione ha segnato 22 goal in Liga, 29 stagionali. E anche con la Francia i suoi numeri erano da capogiro: 81 presenze, 27 goal e 18 assist. Non ha collezionato, però, trofei se non un Europeo U-17. Al Mondiale in Russia, infatti, lui non c’era e la vittoria della Francia ha fatto passare inosservata la sua assenza, poiché ogni ingranaggio della squadra funzionava alla perfezione anche senza di lui.
Eppure, guardando ai numeri da dominatore e trascinatore in campionato, è difficile comprendere perché un giocatore di quella levatura non abbia un posto da titolare fisso in Nazionale. Una normalità che di normale ha ben poco. E la domanda sorge spontanea: perché?
La vicenda che porta all’esclusione di Benzema dalla Francia è ben nota. Il 4 novembre del 2015 l’attaccante viene arrestato dalla polizia di Versailles con l’accusa di estorsione ai danni del suo compagno di nazionale Mathieu Valbuena. Quest’ultimo aveva girato un video hot, finito poi nelle mani sbagliate. Per impedirne la divulgazione, Valbuena viene ricattato ma lui non ha nessuna intenzione di pagare alcuna cifra. È allora che entra in scena Benzema: attraverso un suo amico pregiudicato, convince Valbuena a pagare i 150mila euro, così da chiudere definitivamente la questione – come confermato dalle intercettazioni.
Tutto questo avviene nel ritiro della Francia. Benzema ha sempre considerato le sue intenzioni pure, dicendo più volte di aver voluto aiutare Valbuena e non il suo amico pregiudicato. L’accusa, però, la pensa diversamente: verrà infatti processato con l'accusa di “complicità in tentato reato” intorno al 20 ottobre 2021. Si parla, anche, di “pressione dolosa” nei confronti di Valbuena, con lo scopo di farlo pagare. Se Benzema dovesse risultare colpevole, rischierebbe fino a cinque anni di carcere.
Quella che però doveva essere solo un’esclusione temporanea, in sostanza per motivi etici, diventa definitiva. Deschamps in realtà avrebbe valutato la convocazione di Benzema per Euro 2016, ma poi la Federazione francese e pressioni dall’alto – come quella del primo ministro Manuel Valls – gli hanno fatto cambiare idea, spiegando la sua decisione con queste parole: "È ancora sotto inchiesta, non può giocare in Nazionale". Benzema gli risponderà poi con un tweet in cui annuncia ai suoi sostenitori che non sarà convocato per gli Europei.
Da quel momento inizia una vera e propria guerra fredda tra Deschamps e Benzema. In un’intervista a Marca attacca pesantemente il ct francese, sottolineando come lui abbia ceduto alla parte razzista del paese. Quelle dichiarazioni hanno un eco mediatico enorme, tanto che si sono registrati degli atti vandalici nei pressi della casa dell’allenatore della Francia. “Non posso e non possiamo dimenticare" dirà nei giorni successivi Deschamps, parole che rappresentano una sola certezza: fin quando sarà lui alla guida della nazionale, Benzema non ne farà più parte. Lo abbiamo visto, infatti, a Russia 2018, dove il ct ha commentato la sua assenza in questo modo: "La sua presenza non sarebbe ottimale in Nazionale".
Il dibattito sulla non convocazione di Benzema in Nazionale è proseguito nel tempo. Zidane prima, Florentino Perez dopo hanno commentato l’insensatezza di quella decisione. "È un caos totale, uno spreco incredibile. Privarsi della presenza di uno dei migliori giocatori del mondo è una situazione che nessuno può capire" ha detto il presidente del Real Madrid. Anche nella Federazione francese qualcosa iniziava a smuoversi, ma Deschamps era fermo nella sua decisione. Finora, perché l'elenco dei 26 transalpini per Euro 2020/21 ha del clamoroso: Benzema è stato nuovamente convocato in Nazionale dopo sei anni di assenza. Sembra che i due si siano visti, chiariti e che la guerra fredda sia ormai terminata. Per il bene della Francia e per la sfortuna dei loro avversari.