Perché Paulo Dybala viene chiamato La Joya?

La Joya, Paulo Dybala
La Joya, Paulo Dybala / 90min Italia
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Nonostante l'inizio di stagione in salita, la Juventus sembra aver risollevato la china e ora viene da 5 risultati utili in Serie A, dove attualmente occupa il 5° posto in classifica. Eppure, alla squadra di Massimiliano Allegri manca qualcosa, si vede che i giocatori provano a decidere le partite, ma si sente costantemente la mancanza di un leader tecnico, di qualcuno in grado di illuminare le serate grazie alle sue giocate: insomma, serve Paulo Dybala.

L'argentino è alle prese con l'ennesimo infortunio muscolare e non riesce più da un paio d'anni a giocare con regolarità. I bianconeri lo aspettano impazienti perché sanno che con lui in campo è più facile vincere. Dybala vive in Italia ormai dal 2012 e in questo lungo periodo di tempo abbiamo imparato a conoscerlo, sappiamo che da un momento all'altro può sempre tirar fuori una giocata, un passaggio o una conclusione da fuori e regalare così i 3 punti ai compagni.

È questo che fanno i campioni in fondo: ti fanno vincere da soli. E Dybala rientra con merito all'interno della categoria. Ecco perché è un patrimonio che la Juventus vuole tutelate, è il suo gioiello e ha un valore inestimabile.

Paulo Dybala
Paulo Dybala / Marco Canoniero/GettyImages

Già, un gioiello.

Quando Dybala è in campo si capisce subito che ha quel quid in più rispetto ai compagni. Evidentemente lo si intuiva già nei primi anni della sua carriera, quando, ai tempi dell'Instituto, un giornalista argentino inizia a soprannominarlo La Joya, il gioiello.

All'epoca, Paulo ha appena 18 anni e il suo fisico è notevolmente più minuto rispetto a quello dei difensori avversari. Tuttavia, riesce a farsene beffe saltandoli come birilli e a segnare reti fantastiche, sempre con il sinistro con cui ci incanta ancora oggi. Un giorno deve aver fatto un gol talmente bello che un cronista deve averlo paragonato a un gioiello e da quel momento in poi, Dybala è diventato per tutti La Joya.

Coloro che invece non masticano lo spagnolo traducono "Joya" con un termine italiano molto simile, gioia. Seppur linguisticamente sbagliata, questa trasposizione potrebbe però rivelarsi allo stesso modo valida sotto un aspetto più romantico. Quando è in giornata, Dybala riesce davvero a farci spuntare un sorriso con le sue giocate e, trascendendo la fede calcistica, è capace di strappare gli applausi dei tifosi.

Ma La Joya non è l'unico soprannome di Dybala. Dopo alcuni mesi in Sicilia, a Palermo hanno iniziato a chiamarlo U' Picciriddu, il bambino. In effetti, guardandolo in faccia si faticava a pensare che avesse 20 anni. Poi però scendeva in campo e nonostante l'età trascinava i rosanero a suon di gol.

Il folclore del popolo siciliano ha sempre il suo fascino, ma a nostro avviso, il soprannome più calzante rimane La Joya, perché quando è in condizione Paulo Dybala è davvero un gioiello da proteggere a tutti i costi.


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