Perché il Milan non rinnoverà il contratto ad Alessio Romagnoli

Alessio Romagnoli
Alessio Romagnoli / Marco Canoniero/Getty Images
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Il Milan che torna in Champions League a distanza di sette stagioni e lo fa con un progetto di crescita ma legato alle esigenze economiche. Il Fondo Elliott, proprietario del club, ha dato mandato alla dirigenza di investire ma senza pazzie. In tutto ciò, in mezzo, ci sono anche diversi rinnovi di mercato. Proprio a causa delle diverse limitazioni imposte dall'alto, i dirigenti del Milan non sono riusciti a trattenere Donnarumma e Calhanoglu, finiti rispettivamente al PSG e all'Inter. E lo stesso discorso rischia di esserci tra un anno con Kessié e Romagnoli.

I due calciatori sono in scadenza di contratto. Se con Kessié i contatti sono continui ma manca totalmente l'intesa economica, lo stesso non si può dire per Romagnoli. Il centrale difensivo è assistito da Mino Raiola e i rapporti tra le parti non sono sicuramente idilliaci. E già questo può considerarsi uno dei motivi del mancato rinnovo (che salvo sorprese, non arriverà) di contratto tra il difensore e il Milan.

E a questo - secondo quanto appreso da calciomercato.com - ci sarebbe anche un problema economico di base. Ad oggi Alessio Romagnoli percepirebbe circa 6 milioni di euro netti a stagione. Questa la cifra dell'accordo stipulato nel 2018 dall'allora direttore sportivo Massimiliano Mirabelli e l'allora agente del calciatore Sergio Berti: un quadriennale da 3,5 milioni di euro a salire fino a toccare i 6 milioni di euro dell'ultimo anno, quello attuale.

A queste cifre il Milan non ha intenzione di sedersi neanche al tavolo delle trattative e la sensazione è quella di arrivare a fine contratto e salutarsi a fine stagione. Tra i club interessati al calciatore c'è la Lazio, la sua squadra del cuore da bambino, ma dovrà comunque abbassarsi l'ingaggio per vestire la maglia biancoceleste. Difficilmente Lotito proporrà un contratto faraonica al difensore.