Perché la Superlega si aspetta un risarcimento di 3,6 miliardi dalla UEFA?
La girandola di commenti e discussioni sulla Superlega non accenna a fermarsi: dopo la sentenza della Corte UE che ha di fatto stabilito che il monopolio di UEFA e FIFA è illegale, la Super League Company ha rilanciato il progetto dell'ipotetico torneo e adesso intende fare causa al massimo organo calcistico europeo (per ben 3,6 miliardi di euro).
Il motivo? Il pressing e la posizione della UEFA, che attraverso una forma restrittiva caratterizzata da sanzioni ai club e ai giocatori coinvolti nel progetto Superlega ha di fatto bloccato la nascita e lo sviluppo del nuovo torneo in questione. La Corte UE ha sottolineato come la UEFA abbia avuto una posizione non marginale nell'ostacolare l'iniziativa adesso ripensata da Reichart, ma non solo: c'è anche un secondo possibile scenario, ovvero una causa miliardaria - addirittura in doppia cifra - qualora la Superlega non dovesse davvero arrivare ad esistere. L'arco temporale considerato in tal senso è di 23 anni, lasso di tempo stabilito dalla Super League Company (società che gestisce il torneo).
Perché la Superlega intende fare causa? Per un altro motivo ben preciso, ovvero i mancati introiti garantiti da uno degli sponsor - JP Morgan - che assicurava ai club 4 miliardi di euro. Oggi, sottolinea Calcio & Finanza, è una cifra non più disponibile sul mercato: al momento del lancio del primo progetto il tasso d'interesse era del 3%, adesso è del 6% (percentuale che Super League Company ritiene come un danno arrecato dal monopolio UEFA). C'è anche il nodo legato ai diritti tv: la Superlega poteva guadagnare il 30% o anche il 50% o il 100% dei ricavi e avrebbe inoltre garantito ai club partecipanti - considerato il bacino di spettatori più ampio - un 10% di guadagno. La UEFA - nonostante la sentenza della Corte UE - al momento è con le braccia conserte e non sta dando seguito concretamente, a dire dei promotori della Superlega, a quanto emerso a dicembre.