Perché la maturità di Rade Krunic è passata anche dal doppio incrocio col Napoli
Il Milan ha superato, seppur non agevolmente, la pratica Napoli in Champions League. I rossoneri hanno pareggiato 1-1, ma in virtù del risultato dell'andata (1-0 con gol di Bennacer) sono riusciti a staccare il prestigioso pass per il turno successivo della competizione. Merito anche di Mike Maignan, che ha parato un rigore a Kvaratskhelia quando il punteggio al Maradona era sullo 0-1 per gli uomini di Pioli. Tra le tante note positive della spedizione campana ci sono quelle attese (come Rafael Leao) e quelle più sorprendenti come Rade Krunic. Il centrocampista bosniaco si sta rivelando un'arma in più di questo Milan. In che modo? Facendo il lavoro sporco in difesa e impostando alla perfezione. Andiamo ad analizzare la masterclass del centrocampista contro gli azzurri di Spalletti.
La prestazione del match d'andata
Nel corso del primo round di San Siro, Rade Krunic è riuscito a dare prova della sua crescita non solo in fase di ripiegamento ma anche in quella d'impostazione: come dimostra il video, gli azzurri giocano - in questo caso - con le ali e con una mediana molto compatta. Krunic seppur pressato riesce a "spezzare in due" l'intero centrocampo partenopeo mettendo Theo Hernandez e Rafael Leao in un due contro due sempre in contropiede.
Non solo dettare i tempi e servire i compagni: la sua abilità sta anche nel fermare sul nascere, o meglio, rallentare l'azione del Napoli. Krunic tiene a freno Zielinski e dà una mano a Calabria in fase di non possesso in modo tale da non dare spazio alle verticalizzazioni azzurre. Un altro punto di forza del bosniaco è senza dubbio la personalità nell'avere la sfera: nonostante sia marcato da più giocatori, in questo caso riesce a guadagnarsi un fallo tattico costringendo il Napoli a far fallo, oltre ovviamente - come poi si vedrà successivamente - a "danzare" in mezzo al campo smistando il possesso.
Una prestazione da incorniciare la sua che, ovviamente, gli ha fatto guadagnare un altro gettone per il ritorno al Maradona. Nel secondo e decisivo confronto in terra campana, Krunic ha ripetuto - più o meno - lo stesso copione dell'incontro di San Siro. L'imperativo per lui è sempre quello di pressare intercettando le linee di passaggio oltre a servire i compagni senza subire la pressione avversaria.
Il ritorno al Maradona
Nella sfida di ritorno al Napoli Krunic ha giocato da vero e proprio centrocampista box-to-box: impostazione, questo sì, ma anche tanto sacrificio in difesa. Quando il Napoli è in contropiede, il bosniaco scala tra i centrali e - in questo caso, come si vede dal prossimo video - "sporca" un cross pericoloso di Lozano mettendo la palla in calcio d'angolo. Non solo: precedentemente francobolla Ndombele, recupera la sfera e neutralizza il contropiede azzurro. Un altro fatto degno di nota è quello della sua predisposizione ad aiutare i terzini (in questo caso Theo) a coprire concentrandosi sull'ala offensiva (Lozano), senza ovviamente dimenticare l'obiettivo principale, ovvero quello di non perdere di vista Zielinski come fatto all'andata.
Krunic aveva certo offerto spunti interessanti in passato, in realtà ben diverse da quella rossonera come a Empoli, ma col Milan sembra aver trovato finalmente una dimensione completa che vada anche al di là della nomea di "jolly" buono per tutte le occasioni. Parabola ascendente la sua, da semplice riserva a nuova risorsa chiave per l'assetto dei rossoneri. I raddoppi, le "scalate" tra i centrali e anche un ruolo di play aggiunto. Molti l'hanno aspettato e ora lo elogiano, osservando una maturità raggiunta in un'occasione così importante. Forse quella più sentita della stagione.