Perché la Juve vuole spostare il processo a Milano?
La partita giudiziaria tra la Juventus e i pm, dopo la richiesta di rinvio a giudizio per l'ex presidente del club bianconero Andrea Agnelli e di altre undici figure di spicco come i vari Nedved, Paratici, Re, Bertola, Cerrato, Gabasio, Arrivabene, Roncaglio, Vellano, Boscetti e Grossi) può giocarsi lontanto da Torino. Questo lo scenario descritto oggi sulle pagine di Tuttosport.
Perché la Juve vuole lo spostamento del processo?
Il “pacchetto” di accuse (con tanto di reati contestati e imputati individuati) è già chiaro, ma il fischio d'inizio per ora resta congelato. "Proseguendo con la metafora calcistica si potrebbe dire che al momento c’è il rischio che la Procura della Repubblica di Torino finisca in “fuorigioco” - scrive TS -. E per capire se in effetti è in offside o meno si è in attesa del... Var. Sì, proprio così".
A decidere sulla competenza territoriale, infatti, sarà la Procura generale della Cassazione di Roma che ha ricevuto l’istanza della Juventus per la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Milano per competenza territoriale dopo che la medesima richiesta era stata rigettata dalla Procura di Torino a cui la società si era rivolta l’11 novembre.
In sostanza, riflettendo sulle ragioni dell'auspicio bianconero, l'idea della Juve è quella che la Procura di Torino sia quella "sbagliata" per giudicare i potenziali illeciti: questi, ipoteticamente, si sarebbero consumati a Milano più che nel capoluogo piemontese, senza contare che la sede della Borsa è appunto a Milano, rendendo più opportuno lo spostamento del procedimento.