Perché la Juve trova illogiche le motivazioni della sentenza sulle plusvalenze?
Dopo il lungo comunicato rilasciato nella giornata di ieri dalla Corte Federale per spiegare i motivi che l'hanno portata a infliggere 15 punti di penalizzazione alla Juventus all'interno del filone giudiziario sulle plusvalenze fittizie, proprio il club bianconero inizia a prepararsi per il ricorso al Collegio di Garanzia del CONI.
L'edizione odierna di Tuttosport delinea i punti chiave della difesa juventina che si appellerà al fatto che non è spiegato in che modo le plusvalenze avrebbero alterato i risultati poi raggiunti sul campo. Secondo il quotidiano piemontese, l'intera accusa sarebbe stata troppo confusa e sbrigativa.
I legali della Vecchia Signora chiederanno perché a essere punita è stata solo la Juve e non anche gli altri club che, in maniera speculare, hanno contribuito alla realizzazione di queste plusvalenze, rivendicando una "disparità di giudizio" da parte della Corte Federale. Poi, perché proprio 15 punti di penalizzazione? Ma soprattutto, perché condannare la Juventus per una pratica che nel calcio italiano è diffusa da diversi anni ed è applicata a tutti i livelli?
Gli avvocati preparano le carte per il ricorso, il cui esito arriverà tra circa un mese. Se il Collegio di Garanzia del Coni non ribalta la sentenza, per i bianconeri si mette male. Se il "caso plusvalenze", ritenuto meno grave alla vigilia, è costato 15 punti, allora quello sulla "manovra stipendi" picchierà ancora più duro, con la Juventus che rischia di finire in Serie B.