Perché l'Italia non è riuscita a qualificarsi al Mondiale 2022 in Qatar?

Roberto Mancini, ct dell'Italia
Roberto Mancini, ct dell'Italia / MB Media/GettyImages
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Sembra passata un'eternità dalla disfatta del Barbera contro la Macedonia del Nord, semifinale dei playoff per il Mondiale 2022. Quella che sembrava una qualificazione ormai in cassaforte, già prima degli spareggi, si è trasformata in una delle pagine più buie e tristi nella storia della nazionale italiana. E ora che il torneo si avvicina sempre di più, sale - ancor di più - quella sensazione di amarezza e delusione. Per la seconda volta di fila l'Italia non è presente nella fase finale della Coppa del Mondo.

Della disfatta si è parlato a lungo. Tante le analisi e gli approfondimenti subito dopo la cocente eliminazione dagli spareggi (senza neanche giocarci la finale con il Portogallo, che - forse - avrebbe reso meno amara questa assenza).

A mente fredda, freddissima direi, cosa ha portato l'Italia a non qualificarsi al Mondiale 2022? Cosa è successo a quella Nazionale che si esaltò nell'estate 2021 vincendo l'Europeo?

Il cammino verso Qatar 2022

Le prime tre giornate di qualificazione al Mondiale 2022 sono filate lisce come l'olio. L'Italia vinceva e convinceva, e si preparava nel migliore dei modi a Euro 2020. Una dietro l'altra sono arrivate le vittorie contro Irlanda del Nord (in casa), Bulgaria e Lituania (entrambe in trasferta).

Tra una parte e l'altra delle qualificazioni a Qatar 2022 si è disputato l'esaltante Europeo itinerante, concluso con la vittoria del torneo da parte degli azzurri nella finalissima di Wembley contro i padroni di casa dell'Inghilterra.

Due mesi dopo Euro 2020 si sono concluse le qualificazioni alla Coppa del Mondo con l'Italia che ha conquistato appena quattro pareggi e una vittoria in cinque gare. Oltre i due pareggi (andata e ritorno) contro la Svizzera (con due rigori decisivi sbagliati da Jorginho), sono arrivati quelli contro Bulgaria (1-1 in casa) e Irlanda del Nord (0-0 in trasferta). In mezzo la larga vittoria per 5-0 contro la Lituania.

Questa serie di risultati ha portato l'Italia al secondo posto del Gruppo C della fase di qualificazione al Mondiale 2022, a due punti dalla Svizzera che così ha strappato il pass per il Qatar.

Il sorteggio degli spareggi non è stato benevolo: l'Italia si è ritrovata nel Percorso insieme a Macedonia del Nord, Turchia e Portogallo. Ma ciò che sembrava scontata, ossia una finale tra gli azzurri e i portoghesi, non è mai arrivata. La nazionale di Roberto Mancini si è fermata in semifinale contro la Macedonia del Nord, perdendo al Barbera di Palermo con un gol subito in pieno recupero.

Cosa non ha funzionato nell'Italia?

La qualificazione sembrava una formalità, soprattutto dopo la primissima parte (le tre vittorie di fila). Ma settembre è un mese infernale, storicamente, per l'Italia. Il motivo è - spesso - legato alla scarsa condizione fisica dovuta all'inizio della Serie A ritardato rispetto agli altri Paesi europei. Nelle gare delle nazionali a settembre i giocatori azzurri arrivano con due, massimo tre partite sulle gambe, contro le cinque, sei gare degli avversari e nella prima parte della stagione questa differenza si nota.

A questo motivo (o alibi? Dipende dal punto di vista) possiamo anche aggiungere una rosa ancora euforica per la vittoria dell'Europeo e che si è presentata con un atteggiamento totalmente differente rispetto a quanto apprezzato durante il torneo vinto a luglio 2021 a Wembley. E a questo punto sorge spontanea una riflessione: una vittoria di tale importanza ha appagato i giocatori? Ma soprattutto, gli stessi calciatori forse non sono riusciti a ricreare quel clima di serenità e felicità costruito fino alla finale di Euro 2020.

Con il senno del poi è tutto fin troppo facile, ma probabilmente uno degli errori del commissario tecnico Roberto Mancini è stato quello di affidarsi - scelta scontata che avrebbe fatto chiunque, o quasi - agli stessi giocatori che pochi mesi prima avevano conquistato l'Europeo, senza valutare delle modifiche in corso d'opera. Gli stessi calciatori che a luglio 2021 hanno portato in trionfo l'Italia e il Mancio, qualche mese dopo hanno sprecato l'impossibile pareggiando quattro gare su cinque e regalando l'accesso diretto al Mondiale alla Svizzera. E non ha molto senso stare dietro ai rigori sbagliati da Jorginho contro la Svizzera. Certo, a conti fatti sarebbero stati decisivi ma una nazionale come l'Italia non può perdere quattro punti contro Bulgaria e Irlanda del Nord.

La rete di Trajkovski al 92' al Barbera, nella semifinale dei playoff, hanno segnato il punto più basso del ciclo Mancini. Ma proprio da questo punto, il commissario tecnico azzurro ha trovato la forza di dare una nuova svolta all'Italia, cambiando atteggiamento tattico e diversi giocatori, conquistando un'altra Final Four di Nations League e ridando entusiasmo all'ambiente, anche se la mancata qualificazione al Mondiale 2022 rimane un neo importante nel ciclo del Mancio sulla panchina azzurra.