Perché il prato di San Siro è così disastrato e quando migliorerà la situazione?
Da Scala del Calcio a campo di patate il passo è breve per San Siro, il cui terreno di gioco risulta ormai da settimane deteriorato e inadatto per quelle squadre che vogliono praticare un gioco propositivo e veloce. Già Simone Inzaghi aveva parlato del manto erboso lamentandosi di quanto non favorisse il gioco palla a terra della sua Inter, ma anche il Milan non sembra trovarsi bene in queste condizioni.
Con un pizzico di ironia, c'è chi ha paragonato il verde del Meazza a Spelacchio, il noto albero di Natale un po' logoro che fino a qualche tempo fa veniva eretto a Piazza Venezia, a Roma. Tuttavia, quello di San Siro è un problema serio che si pone ogni anno con l'arrivo del freddo e l'infittirsi del calendario di rossoneri e nerazzurri. A parlarne, all'interno di un'intervista per il Corriere della Sera, è l'agronomo Giovanni Castelli, che ormai dal 1991 cura il terreno dello stadio milanese:
Le cause del deterioramento del campo: "Il freddo incide, e ovviamente le tante partite. Nella seconda settimana di gennaio in sette giorni ci sono state quattro gare, due finite ai supplementari. A queste condizioni non c’è erba che tenga. Non ha il tempo di rigenerarsi".
Quando migliorerà la situazione? "Utilizziamo tutte le diavolerie tecniche disponibili. Il terreno è riscaldato dal basso e tenuto a 16 gradi 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Poi ci sono le lampade fotosintetizzanti, carrelli che illuminano il campo a 600 kilowatt, per far crescere più velocemente l’erba. Ci sono piccole serre che mettiamo vicino alle porte e fertilizzanti per rafforzare il manto erboso. Sfrutteremo la pausa per le Nazionali per tirare il campo a lucido".