Perché il nuovo CdA della Juventus sarà 'da battaglia'?
Il ribaltone in casa Juventus, con le dimissioni in blocco del CdA per fare largo a nuovi volti, si lega ovviamente in modo chiaro alle numerose questioni esterne al lato sportivo con cui i bianconeri, attualmente nei mesi a venire, si trova a fare i conti.
La stessa composizione del CdA, come noto da tempo, non sarà legata al bisogno di individuare "uomini di calcio" o bandiere gradite ai tifosi ma figure che, a modo loro, sosteranno la Juve nelle sue battaglie. Tuttosport definisce proprio "da battaglia" il prossimo CdA bianconero, partendo dal presupposto che la Juve è mossa dalla convinzione di essere dalla parte della ragione: i prossimi componenti del Consiglio, nelle intenzioni, dovrebbero rappresentare un sostegno alle strategie difensive individuate.
Al contempo, valutando le figure che faranno parte del nuovo team, si potrà anche capire in modo netto come la parte sportiva e quella amministrativa saranno divise in modo più palese che in passato.
La Juve si sente forte su tutti i terreni su cui è impegnata: da un lato, sul discorso plusvalenze, si aspetta che non sia dimostrabile il dolo da parte del club nell'alterazione del valore dei giocatori; pensando alle "scritture private" e alla manovra stipendi la situazione è più delicata da dirimere ma i bianconeri restano forti di "alcuni pareri importanti sulla correttezza dell'operato" (a dire di Tuttosport). Per il discorso Superlega i tempi sono meno stretti, si andrà a marzo e, dunque, le priorità adesso sono altre.