Perché il Lecce è l'incubo delle big in questa Serie A

Esultanza giallorossa
Esultanza giallorossa / Maurizio Lagana/GettyImages
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Se c'è una squadra che ha sorpreso tutti in campionato, almeno finora, quella è sicuramente il Lecce allenato da Marco Baroni. Il club pugliese si sta conferma l'incubo delle big della nostra Serie A. Dati alla mano i giallorossi hanno pareggiato contro Napoli, Fiorentina, Udinese, hanno fermato la Lazio al Via del Mare, il Milan, la Roma e infine espugnato il Gewiss Stadium dell'Atalanta nell'ultimo turno di campionato. Un mix fatto di impegno e cinismo, che permette agli uomini di Baroni di navigare in acque tranquille della classifica, più di quanto fosse possibile immaginare a priori.

Equilibrio e compattezza sostenute spesso da due fattori in particolare: il fortino dello stadio di casa e un vero e proprio lottatore per eccellenza in campo. Nel corso di quest'annata protagonista è stato appunto Federico Baschirotto: il difensore ha inanellato tre reti e un assist e anche ieri a Bergamo è stato autore di una prestazione da incorniciare. Cinque su sei duelli aerei vinti, dodici salvataggi, due tiri bloccati e tre contrasti riusciti. Grande sicurezza nel reparto arretrato unita a un'eccellente lettura delle azioni, con anticipi fondamentali e interventi provvidenziali per la difesa giallorossa.

Tornando al discorso legato al fattore campo, oltre alle big nessuno ha fatto meglio del Lecce. Nove punti della squadra giallorossa sono arrivati in casa contro squadre che attualmente ricoprono posizioni alte della classifica e - a parte i pugliesi - solo Lazio, Juve, Milan, Inter e Napoli hanno fatto meglio. Tutto questo generato ovviamente da un virtuoso mix di lavoro di scouting, perseveranza e logico entusiasmo.

Il merito è anche di un tecnico come Baroni che - di fronte a una rosa composta prevalentemente da giocatori esordienti nella massima serie - è stato in grado di proporre una concezione di calcio basata sul sacrificio e sulla predisposizione a darsi la mano l'un l'altro, costruendo una squadra tanto generosa quanto flessibile.

Un organico giovane, combinato però coi veterani nei ruoli cardine. In quest'ultima categoria rientra il già citato Baschirotto, mentre Gonzalez (aggregato alla prima squadra), Colombo, Gendrey, Banda e Strefezza formano quel gruppo più "verde" ma assolutamente utile alla causa del club. Un gioco non proprio spumeggiante ma spietato: nel corso dell'ultima sfida con soli due tiri in porta il Lecce è riuscito a vincere. Dimostrazione evidente di come un sano pragmatismo la faccia fa da padrone, come logico che sia quando si lotta per salvarsi.

La favola Lecce adesso sta lasciando tutti di stucco. Non sappiamo ancora se Baroni e i suoi. potranno mantenere questo ritmo, quel che è certo è che i pugliesi si sono guadagnati di diritto il titolo come "neopromossi di lusso" assieme al Monza di Palladino. Questo non sarebbe stato possibile senza la lungimiranza di Corvino ma, soprattutto, senza le capacità di Baroni. Di solito non viene dato tempo di crescere alle neopromosse e tutto si consuma in fretta ma, stavolta, il castello giallorosso non appare fatto di carta. E questo l'hanno capito anche le big, sorprese da tanta organizzazione e da tanto spirito di sacrificio.