Perché i recuperi extra-large sono il futuro del calcio
Il Mondiale 2022 in Qatar è appena cominciato, ma non sono mancate alcune polemiche da parte degli addetti ai lavori e dei tifosi sui social. Nel mirino il recupero extra-large, con il tempo evidenziato dal tabellone luminoso che - durante il primo tempo - ha toccato persino il numero 14 nella sfida tra Inghilterra e Iran.
Non solo: se guardiamo i match precedenti sono stati assegnati sempre una decina di minuti come extra-time. basti pensare all'incontro inaugurale tra Qatar ed Ecuador (12 minuti) e anche quello tra Stati Uniti e Galles (13 minuti). Tutti gli appassionati di calcio - ovviamente - non sono rimasti indifferenti nel vedere e nel vivere tanti minuti dopo il novantesimo, ma è davvero giusto assegnare tanti minuti di recupero?
Partiamo dalle dichiarazioni di Pierluigi Collina. L'ex arbitro - ad aprile - aveva aperto alla possibilità del tempo effettivo e di come bisogna "trasformare" un semplice tifoso di calcio in un cliente che guarda uno spettacolo in pay per view: "Se guardiamo le statistiche si nota che ci sono squadre che giocano 52 minuti, altre che ne giocano 43 e altre ancora 58. Se sommi tutti questi tempi in un campionato la differenza diventa grande. Gli appassionati pagano il biglietto o lo stesso abbonamento alla pay tv per vedere novanta minuti di calcio, ma poi spesso ne vedono poco più della metà".
Delle parole che si ricollegano anche al nostro calcio: già un anno fa il tecnico del Milan Stefano Pioli si è lamentato di come in Italia si giochi troppo poco e di come questo sia dovuto alle tante perdite di tempo sul campo da gioco. In questo caso il tempo effettivo (proposto come soluzione) non sarebbe visto di malocchio dall'allenatore rossonero, che ha anche sottolineato come in Europa il calcio italiano fa sempre più fatica.
Se torniamo invece al robusto recupero si tratta di una "rivoluzione" che - già attuata in Qatar - potrebbe avvenire anche in Serie A: il maxi recupero potrebbe essere introdotto nella seconda parte di stagione in modo tale da evitare troppe perdite di tempo. Conviene davvero cambiare le regole del gioco? Se pensiamo a questa scelta quasi drastica sulle partite, ogni allenatore potrebbe davvero impazzire ma da un altro punto di vista sarebbe anche l'ora di riadattare la lunghezza delle partite.
Come ha già detto Collina, i tifosi - a volte - vedono poco più della metà di un match e il recupero succoso porterebbe al match stesso più adrenalina e suspense, oltre a non creare il malumore tra gli allenatori (a volte contrari al recupero breve e infuriati nel vedere un gol subito oltre il poco tempo stabilito). Alcuni hanno definito la piccola novità del mondiale come una pagliacciata, ma in questo caso ben venga il cambiamento. Per un calcio più moderno, per evitare la classica melina, ma soprattutto per stare al passo anche coi tempi...di gioco.
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