Perché Casini vuole seguire il modello spagnolo per la Supercoppa italiana
La Supercoppa ha espresso il suo verdetto, a Riyad l'Inter ha dominato il Milan nel secondo derby della stagione, quello che metteva in palio il primo trofeo. I rossoneri, con lo scudetto sul petto ma in un periodo di difficoltà, si sono arresi alla squadra nerazzurra che, sulle spalle delle certezze Dzeko e Lautaro, ha chiuso la sfida con un sonoro 0-3.
L'azione in velocità che ha portato al gol di Federico Dimarco (il cui pallone è stato poi inserito in una teca), il dribbling secco ed estremamente elegante di Edin Dzeko su Sandro Tonali, prima di infrangere la sfera contro la rete, e ancora il movimento fantastico e il tocco geniale e stiloso di esterno di Lautaro Martinez. La finale ha offerto molti spunti, tutti positivi per l'Inter, diversi negativi per il Milan che dovrà al più presto uscire dal momento stagnante in cui si trova ora.
Uno dei tanti spunti è extracampo, e fa inevitabilmente riferimento alla Spagna e alla Supercoppa iberica che, soltanto qualche giorno fa, si è disputata proprio nel King Fahd International Stadium di Riyad. Un Clasico stravinto da Gavi e il Barcellona, la Finale di un torneo a quattro che ricorda un veloce torneo di Fifa con gli amici più stretti. Un format vincente brevettato in Spagna dal 2020 che ha finora sempre portato alla vittoria squadre che, di norma nel nostro campionato, non parteciperebbero alla Supercoppa.
Queste le parole del Presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini sulla questione a Mediaset: "È la terza volta che veniamo qui e la dodicesima che la Serie A sceglie l'estero per la Supercoppa. È per promuovere una delle maggiori eccellenze del paese, il calcio. Sul format la Spagna ci ha inseguito e anticipato con il modello Final Four. Lo stiamo studiando, è un'opportunità. Vorrebbe dire venire qui più giorni e con più squadre. Nel mese di febbraio l'assemblea ne discuterà e i dubbi verranno sciolti".
Un format come quello spagnolo per una competizione che rispetto a Serie A e Coppa Italia può considerarsi giovane. Istituita nel 1988, della Supercoppa Italiana si sono disputate 35 edizioni dislocate tra Italia e estero. La vincitrice del campionato contro la vincitrice della coppa nazionale, una tradizione che non va sostituita, ma che si potrebbe integrare rendendola più interessante e simile a un vero e proprio torneo; una Final Four in un momento delicato della stagione, che potrebbe cambiare gli equilibri e dare una seconda chance a chi sta deludendo nelle competizioni più importanti in patria.
Nelle quattro edizioni disputate finora in Spagna dall'introduzione del nuovo regolamento, le squadre vincitrici sono state il Real Madrid (2020 e 2022), l'Athletic Bilbao (2021) e il Barcellona (2023), e nessuna di queste si era qualificata alla Supercoppa da vincitrice di uno dei due tornei nazionali.
Ad accedere alla Supercoppa spagnola, che ormai si gioca stabilmente nel periodo invernale, sono le prime due classificate in Liga e le finaliste della Copa del Rey; se coincidono, si scala con la classifica del campionato nazionale. La squadra "scudettata" affronta una finalista di coppa e lo stesso accade per la seconda classificata.
Un format che per certi versi ricorda quanto accaduto in ben 8 edizioni della Supercoppa italiana (su 35) ed è previsto da regolamento che si verifichi quando una squadra conquista il Double (Scudetto e Coppa Italia). Soltanto in due casi su otto la squadra finalista della Coppa Italia è però riuscita a imporsi sulla vincitrice di entrambe le competizioni (Milan 2016, Lazio 2017). Dunque non si tratta di una novità rivoluzionaria che sconvolgerebbe la tradizione e l'essenza della Supercoppa italiana; soltanto di aggiungere un paio di partite per provare a rendere più avvincente e ambita la terza coppa italiana per importanza.
In Spagna ha funzionato, funzionerebbe anche in Italia?