Perché Carlo Ancelotti CT del Brasile è una scelta coerente
Carlo Ancelotti sarà il nuovo CT del Brasile a partire da giugno 2024. Il tecnico di Reggiolo lascerà il Real Madrid al termine della stagione che sta per iniziare ed erediterà la guida della Seleçao che sarà allenata ad interim da Fernando Diniz, un tecnico che, stando a quanto dichiarato dal presidente della CBF Ednaldo Rodrigues, avrebbe una proposta di gioco molto simile a quella dell'italiano.
È il primo allenatore straniero della storia della Nazionale brasiliana. Un evento importante per il presente e il futuro della selezione più vincente di sempre ai Mondiali. Il Pentacampeón sarà guidato dal Pentacampeón, ovvero dall'unico tecnico capace di vincere il campionato nelle cinque più importanti leghe europee. L'unico straniero che, probabilmente, avrebbe potuto ereditare questo incarico.
La sua saggezza nel gestire i campioni è fuori dal comune, così come lo sono le capacità di adattamento in tutti i contesti. In un'intervista rilasciata a Prime Video circa un anno fa rispondeva in modo criptico sul futuro. "Dopo il Real Madrid potrei smettere, ma se mi tengono per altri 10 anni allenerò altri 10 anni". Rivendicava il tempo libero per stare con i nipoti e viaggiare, lasciando però socchiusa la porta a un'avventura in Nazionale. "Sì, una Nazionale potrebbe starci ma adesso è prematuro. Sicuramente non sarebbe per il prossimo Mondiale. Magari per il Mondiale 2026, perché no? Potrebbe essere".
Tutti immaginavano l'Italia, vista la situazione legata agli azzurri e grazie all'istintiva reazione nel collegare il tecnico al paese d'appartenenza. Invece quella porta l'ha spalancata il Brasile dopo il fallimento Mondiale a Qatar 2022 con Tite, convincendo l'allenatore dei blancos a diventarne il prossimo selezionatore.
L'approvazione è arrivata dai migliori giocatori brasiliani del passato e del presente. Hanno commentato positivamente Ronaldinho e Neymar, e ancora Vinicius Jr., Rodrygo e Richarlison. Calciatori che allena e calciatori che ha allenato. Non è un caso se il Brasile ha scelto lui, non si tratta soltanto del Palmarés, ma anche della capacità di esaltare le doti di alcuni tra i migliori brasiliani di sempre.
Da Kaká e Dida a Cafu e Serginho. Marcelo, che in questa stagione verrà superato da Vinicius Jr., Rodrygo e Militao per numero di presenze con il tecnico italiano, e ancora Alex, Allan e Casemiro. Maxwell e Pato, anche Richarlison, Rivaldo, Emerson, Ronaldo e Ronaldinho. Potremmo continuare, ma abbiamo già giocatori a sufficienza per creare una Top XI di livello assoluto.
Non si è soltanto guadagnato la stima della maggior parte di loro, ma anche la disponibilità del Brasile di attenderlo un anno, di approdare sulla migliore panchina del mondo alle sue condizioni. Se nella prima decade degli anni 2000 Carlo Ancelotti aveva già ottenuto gran parte dei suoi riconoscimenti e nella seconda aveva arricchito una bacheca già fornita, la terza sta alzando ancora le aspettative e potrebbe rivelarsi la migliore della sua carriera.
Intanto proviamo a immaginare come potrebbe schierarsi in campo il suo Brasile in vista della Copa America del 2024 in programma negli Stati Uniti, con la Seleçao chiamata al riscatto dopo la doppietta dell'Argentina tra 2021 e 2022 (e ancor di più la sconfitta in Finale al Maracaná proprio contro l'Albiceleste).
In porta scegliete voi tra Alisson e Ederson, mai allenati da Carletto. Immaginando un classico 4-3-3 con cui da anni ha abituato i brasiliani del Real Madrid, ci sarebbe Eder Militao al fianco di Marquinhos al centro della difesa, con diversi pronti a scalpitare in panchina (Gabriel, Bremer, Ibañez) e con tante opzioni sulle corsie da scegliere in base alle prestazioni che mostreranno nella stagione corrente. A destra ci sarebbero Dodo, Danilo, Emerson Royal e Vanderson; a sinistra, tra i più preziosi secondo la valutazione transfermarkt, Caio Henrique, Renan Lodi, Douglas Santos e anche Carlos Augusto.
In mediana l'imprescindibile Casemiro, affiancato da uno tra Bruno Guimaraes e Paqueta, con Neymar ad agire da mezz'ala sinistra/trequartista, come visto in Qatar. In attacco un tridente che può scrivere la storia della prossima decade brasiliana: Vinicius, Rodrygo e Richarlison. Tre uomini di Ancelotti, a cui non basterà una mano per contare le alternative: da Raphinha ad Antony, passando per Gabriel Martinelli e Gabriel Jesus, il giovanissimo Joao Pedro del Brighton, David Neres, Tete e tanti altri pronti a spiccare il volo.
In una trasmissione in diretta a RaiSport del 2017 affermava che guidare una Nazionale sarebbe stato come cambiare mestiere. Sette anni dopo è arrivato il momento di cambiarlo e, visto da fuori, sembra un mestiere perfetto per lui.