Perché battere il Benfica oggi è da considerare un'impresa
La Juventus ha bisogno di un'impresa per battere il Benfica all'Estadio da Luz e di un miracolo per passare agli Ottavi di Champions League. Con due giornate ancora da disputare nel girone, serviranno altrettante vittorie ai bianconeri per sperare in una sequenza di eventi che, al giorno d'oggi, appare quasi impossibile.
Per dare un'idea, i maggiori siti di scommesse quotano il passaggio agli Ottavi della Juventus a 15 e quello del Benfica a 1.01. Quote che rispecchiano senza dubbio una situazione di classifica amara per la squadra italiana, ma che in qualche modo riguardano anche quanto la differenza delle forze in campo rispetto al valore delle due rose, sia momentaneamente invertita.
Il Benfica è una squadra in salute, paragonabile al Napoli (non per il livello) per il momento che sta vivendo. Nelle 19 gare ufficiali disputate finora dall'inizio della stagione ha vinto 16 volte e pareggiato 3. Non conosce sconfitta: l'ultima è datata 7 maggio 2022 (stagione precedente). Il Benfica, nonostante la cessione di Darwin Nuñez, sta dominando la Liga Portugal con 28 punti conquistati su 30 disponibili, 24 gol fatti e solo 5 subiti.
Nell'ultima giornata ha battuto il Porto in trasferta di misura mettendo un distacco di 6 punti sul secondo posto. È già alla prima fuga per la vittoria in campionato e, dei tre pareggi stagionali, due sono arrivati contro il PSG. Il campo racconta che i portoghesi non solo hanno meritato di vincere la sfida a Torino, ma forse ne sono usciti con un parziale anche un po' generoso.
Dei 134 milioni incassati in estate, gran parte derivanti dalla cessione dell'attaccante uruguaiano in Premier League, il Benfica ne ha investiti circa 66. Enzo Fernandez, Bah, Aursnes, David Neres e altri per puntellare la rosa di Roger Schmidt, il cui 4-2-3-1 sta impressionando in patria e in Europa.
Per tutte queste ragioni, per un'alchimia che sta permettendo al Benfica di rendere sopra le aspettative anche contro squadre sulla carta migliori, per il momento generale dei portoghesi, alla Juventus serve un'impresa. Una Juventus che sta lavorando su se stessa da diversi mesi, che sta ricostruendo un'identità, che trova una soluzione a un problema e deve subito affrontarne un altro.
La sensazione è che la Juventus inciampi spesso negli stessi errori, che non ci sia quell'intesa e anche quel senso di sofferenza comune che ha sempre caratterizzato le squadre dell'allenatore toscano. La Champions League però permette di sognare notti diverse anche in un periodo negativo. Serve la partita perfetta contro una squadra finora perfetta in ogni occasione per regalare ai tifosi una svolta e ad Allegri la 227a vittoria in bianconero (raggiungerebbe Lippi).
Società, Allegri e giocatori sono stati in difficoltà, ma la domanda che si ripropone ormai spesso è: la crisi è finita? Contro l'Empoli è arrivata una vittoria convincente (4-0) connessa a un'ottima prestazione. Seguirà un periodo positivo o la gara contro i toscani si rivelerà illusoria come quella di circa un mese fa contro il Bologna?
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