Perché gli arbitri aspettano tanto prima di fischiare un fuorigioco?

Un guardalinee con la bandierina alzata
Un guardalinee con la bandierina alzata / Christof Koepsel/Getty Images
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Il braccio che scatta con la bandierina alzata per segnalare un fuorigioco, oltre a quello dell'arbitro che lo fischia, è diventato quasi un lontano ricordo per tifosi e appassionati di calcio. Tutta "colpa" dell'introduzione del VAR (Video Assistant Referee), un sistema che dovrebbe (usiamo il condizionale...) aiutare gli arbitri e cancellare errori che possano decidere un risultato o falsare una gara.

Una novità epocale introdotta in Serie A nella stagione 2017-18, accolta come la classica manna dal cielo e ora diventata argomento di discussione visto che gli arbitri... riescono addirittura a sbagliare di più nonostante il grosso aiuto della sala Var. Colpa di un protocollo cambiato più e più volte, ma soprattutto mai omogeneo per tutte le squadre. Nella speranza che venga tutto venga sistemato al più presto, molti di voi si saranno chiesti perché, anche in caso di un fuorigioco palese e magari di molti metri, gli arbitri aspettino sempre così tanto tempo per alzare la bandierina.

E la risposta al quesito è semplice: gli arbitri aspettano la fine dell'azione offensiva, o quasi, per fischiare il fuorigioco segnalato dal guardalinee per dare il tempo alla sala Var di controllare l'effettivo fuorigioco. L'unico che, prima del nuovo cambio, era diventato oggettivo grazie alle linee tracciate dal Var in tutte le prospettive possibili e immaginabili.


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