Pellegrini, no a Inter e Juve: "Con la maglia della Roma mi sento a casa"

Lorenzo Pellegrini
Lorenzo Pellegrini / Alessandro Sabattini/Getty Images
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Dopo un periodo di appannamento Lorenzo Pellegrini è tornato a prendere in mano le redini del centrocampo della Roma, tanto che su di lui si sono riaccesi i fari di mercato di Juve, Inter e Milan. Il numero 7 giallorosso, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha parlato del suo momento e delle sue prospettive future.

L'esultanza di Pellegrini con il Torino
L'esultanza di Pellegrini con il Torino / MB Media/Getty Images

"C’è una cosa che mi dà fastidio: sentir dire che uno scudetto a Roma ne vale dieci da un’altra parte. Io non voglio vincere uno scudetto che ne vale dieci, io ne voglio vincerne dieci - le sue parole riportate da Calciomercato.com -. Poi so benissimo che farlo o non farlo dipende da tante situazioni, tanti dettagli. Questa è la mia mentalità. Vorrei vincere anche quando gioco con mia figlia (che si chiama Camilla ed è nata il 15 agosto 2019; ndr)".

Lorenzo Pellegrini
Lorenzo Pellegrini / MB Media/Getty Images

Sul fatto di giocare con la Roma, la squadra che tifa e in cui è cresciuto: "Sacrificio restare a Roma? Come ha fatto De Rossi? A parte che ha conquistato un Mondiale, che poco non mi sembra... Daniele non ha vinto, ma ha sempre giocato per vincere. Non conosco persone più competitive di lui. Non ha fatto una scelta di comodo, ci ha provato perché qui aveva il cuore.Vincere a Roma, per un romano romanista, è un’emozione unica. Per un romano è normale sentire il peso: insieme alle tue vivi le tensioni di tanti amici e dei familiari tifosi. Però è anche un vantaggio: io vivo lo spogliatoio in maniera sentimentale e con questa maglia mi sento a casa. Sono romano al 100%. Criticano la città, però chi viene qui poi non vuole andare più via"

Pellegrini in Roma-Sassuolo
Pellegrini in Roma-Sassuolo / Silvia Lore/Getty Images

Pellegrini, poi, è tornato sullo sfogo social dopo la gara con il Sassuolo: "Tutti i calciatori leggono le pagelle dei giornali e guardano i commenti sui social. Io sono un rosicone, come si dice a Roma, ma sono anche autocritico. Non me la prendo fino a quando non mi toccano la famiglia. Ho sbagliato a rispondere in quel modo, però questo non lo sopporto e non faccio sconti. Possono pensare di conoscermi come calciatore, ma non come uomo. Per me la famiglia è tutto. Sapere che mia moglie è parte attiva di tante iniziative benefiche della Roma, insieme alle mogli dei miei compagni di squadra, mi rende orgoglioso. Sono una bella squadra".


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