Pellegri story: dall'exploit col Genoa fino alla maledizione infortuni
È il 28 maggio del 2017 quando allo Stadio Olimpico si gioca il match tra Roma e Genoa. Il pubblico è delle grandi occasioni, infatti si registra il tutto esaurito per assistere al The Last Dance di Francesco Totti. Sulla carta sembrava essere una partita speciale, ma subito dopo il fischio d'inizio un ragazzino di 16 anni tra i rossoblu segna il primo goal dell'incontro.
Quel giorno l'Italia scopre Pietro Pellegri. Il classe 2001 scrive il suo nome sul tabellino dei marcatori per la prima volta nella sua carriera. Un battesimo da sogno per lui, considerata la caratura dell'avversario, ma soprattutto la celerità con la quale l'allora gioiellino del grifone si è affacciato al grande calcio. Alla fine finirà 3-2 per la Roma, ma questo poco importa data la personalità e la sfacciataggine che hanno contraddistinto il nuovo enfant prodige del calcio italiano.
Dopo il sigillo a Roma il Genoa non ha dubbi: è lui il bomber del futuro. Pellegri diventa quindi il perno centrale dell'attacco e sempre a 16 anni continua a lasciare il segno - stavolta la vittima è la Lazio nella quarta giornata di campionato - diventando anche il più giovane marcatore della storia della Serie A a siglare una doppietta battendo il precedente primato di Silvio Piola (17 anni e 104 giorni).
Nonostante soli tre gol nel corso della stagione 2017/2018 il Monaco decide di strapparlo al Grifone per una cifra attorno ai 31 milioni. Per Pietro sembrava essere l'occasione della vita, quel treno che passa una volta sola e da prendere al volo vista anche la capacità dei monegaschi nel saper plasmare le ottime promesse.
Ma da quel momento si attiva una girandola di k.o. che lo tengono più volte lontano dal campo: a marzo viene sottoposto a un'operazione per superare alcuni problemi fisici dovuti alla pubalgia. Il tecnico Jardim non si risparmia, infatti secondo il portoghese il calvario di Pellegri sarebbe dovuto alla totale mancanza di attenzione del Genoa nel corso degli allenamenti. Poi un problema all'inguine e infine il forfait nella stagione 2019/2020, dove non riesce a inanellare nessuna presenza.
Nel 2020 arriva il goal in trasferta contro il Lille, una sorta di riscatto dopo i continui stop ai box e dopo un digiuno senza fine. Lo switch repentino avviene quando Maldini - il 25 agosto 2021- lo porta a Milan con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato a 6 milioni.
Ma oggi contro la Salernitana è arrivata l'ennesima doccia fredda: Pellegri getta la spugna al quindicesimo minuto, e di punto di bianco tornano i fantasmi di Montecarlo. Dall'indimenticabile sigillo contro la Roma fino alla continua via crucis. Per Pellegri non pare esserci pace.
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