Cutrone: "Locatelli? Per me è un fratello. Ora è al top, ma non si fermerà"

Patrick Cutrone e Manuel Locatelli
Patrick Cutrone e Manuel Locatelli / Josef Bollwein - Sepa Media/Getty Images
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Questa è senz'altro un'estate da protagonista per Manuel Locatelli. Già prima dell'Europeo il suo sembrava un nome caldo per il mercato, ma dopo l'exploit con l'Italia la Juventus ha deciso di accelerare con il Sassuolo per mettersi al riparo dagli attacchi della concorrenza. E a raccontare Locatelli dalle colonne di Sport Week ci ha pensato Patrick Cutrone. I due si conoscono benissimo, visto che sono entrambi "nati" nel settore giovanile del Milan oltre ad aver condiviso insieme l'esperienza azzurra con l'Under 21.

Patrick Cutrone
Patrick Cutrone / Nicolò Campo/Getty Images

FRATELLI - , siamo come fratelli. Avevamo 11 anni quando ci siamo conosciuti al Milan, a 17 vivevamo insieme in convitto. A quei tempi vedevo più lui della mia famiglia. Siamo cresciuti insieme e insieme siamo arrivati in prima squadra. È una delle persone più importanti della mia vita” le parole di Cutrone riportate da calciomercato.com.

L'AMICIZIA - “Arrivava dall’Atalanta, rivale storica del Milan a livello giovanile. All’inizio noi compagni lo guardavamo quasi come un nemico. Sai, stiamo parlando di bambini, e tra bambini la rivalità è un fatto istintivo, di pancia. Insomma, non ci fu subito simpatia. Poi facemmo un torneo in Portogallo, ci misero in camera insieme e lì nacque tutto”. 

Manuel Locatelli
Manuel Locatelli con la maglia del Milan / Marco Luzzani/Getty Images

PERMALOSO - “Ci somigliamo sotto vari aspetti, compreso il fatto che è un po’ permaloso: come me, soffre la battuta. A volte non ci si parlava per tutto il giorno. E non puoi toccargli i capelli: ci tiene moltissimo. Ma è gentile, disponibile, ti dà tanto”.

IN CAMPO - Ci si difendeva a vicenda. Ricordo i gol segnati grazie ai suoi assist. Per esempio, nei playoff di Europa League del 2017, contro lo Shkendijia: un lancio dei suoi da centrocampo, e io che infilo il portiere. Abbracciandoci, ci emozionammo. Lo stesso, poi, in Under 21 contro la Slovenia”.

IL NON DETTO - Nulla. Sono uno che parla in faccia e noi due sappiamo tante cose uno dell’altro che ci teniamo per noi. Non ci sono segreti. Posso ripetergli: ti voglio bene”.


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