Pato: "Tornerei al Milan al volo. I rossoneri hanno un grande futuro davanti"

Alexandre Pato
Alexandre Pato / Claudio Villa/GettyImages
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Alexandre Pato è uno dei rimpianti più grandi per i tifosi del Milan. Tra il 2008 e il 2013 il brasiliano dava l'impressione di poter diventare uno degli attaccanti più forti al mondo, ma i continui infortuni ne hanno sicuramente compromesso la carriera.

Oggi Pato gioca per l'Orlando City, in MLS, ma non dimentica i suoi anni in rossonero. Oggi La Gazzetta dello Sport ha pubblicato una sua intervista in cui esprime la sua opinione sulla corsa Scudetto e sul derby di Coppa Italia di stasera.

Sul ruolo dei giovani nel Milan:
"Io e Leao ci sentiamo ogni tanto, ha talento e questo Milan sa avere pazienza con i giovani. Maldini è una garanzia e sa quello che serve ai giocatori. Questa squadra ha un futuro perché i dirigenti stanno costruendo bene, è una squadra giovane e per chi ha poca esperienza è difficile entrare in una grande squadra.

Sul derby di Coppa:
"Il derby dà sensazioni inspiegabili e tanto orgoglio. È il cuore della città, che ha la cultura, la moda, tutto. Eppure con il derby la città si ferma. Quella di stasera è una gara difficile. Il Milan non può scivolare, per lo scudetto manca poco e il Milan può vincerlo. Battere gli avversari in Coppa Italia darebbe altra energia".

Alexandre Pato
Alexandre Pato / Claudio Villa/GettyImages

Sui suoi anni al Milan:
"Io ho capito con il tempo quanto pesava stare al Milan. Un club che mi ha dato il massimo, ma gli infortuni hanno complicato tutto il mio percorso. Quando sei giovanissimo e cominci bene ti riempiono di complimenti, ma riuscire a stare con i piedi per terra è essenziale. Il Milan mi ha dato tutto quello che poteva, ho un grande amore per il club, però nel periodo difficile ero solo. Sono arrivato giovanissimo, i miei genitori sono stati con me per un po’ e poi sono tornati in Brasile. Fossero stati sempre con me avrei avuto più sostegno"
.

Sul suo futuro:
"A Orlando si sta bene e ho ancora un contratto, però Maldini lo sa: sarei pronto. Ora sono maturato, ho un atteggiamento diverso nei confronti del calcio e magari sarei utile nel rapporto con i più giovani. Mi mancano l'Italia e gli italiani, il calore dei tifosi. A mia moglie dico sempre: 'un giorno ti porterò a Milano e capirai di che cosa parlo'. Per me è stata una città fondamentale: ho imparato tante cose emi manca tutto di Milano. E mi piacerebbe tornare al Milan, in fondo in Italia ci sono tanti giocatori con una bella età".

Il cambio di proprietà può avere ripercussioni su un calciatore?
"Dipende dall'età e da quanto capisce della situazione, ma bisogna sempre farsi delle domande. Se chi compra il club ha la mentalità di investire, come faceva Berlusconi, andrà tutto bene. Vediamo come si comporteranno questi nuovi proprietari, quando arriveranno. Trovano un management che ha lavorato bene, Maldini è una garanzia. Mi auguro che ne tengano conto".

Ibrahimovic dovrebbe continuare a giocare?
"È fondamentale perché ha il fuoco dentro. Motiva i compagni e tutti hanno paura di lui, soltanto Onyewu in quel Milan lo aveva sfidato... Ma le risposte adesso deve dargliele il suo corpo".


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