Paredes e Vlahovic tramutano i mugugni in sorrisi: 2-1 Juve sul Lecce, secondo posto
Un lungo digiuno dai tre punti e la necessità di fare quadrato, lasciando lontane le tante distrazioni extra-campo che tracciano l'attualità della Juventus. Avvio da brivido per i bianconeri di fronte a un Lecce arrembante che prima reclama per un possibile rigore e, poi, si vede annullare un gol per fuorigioco di Ceesay. La risposta bianconera è un pallonetto di Kostic, ben servito da Bonucci con un preciso lancio lungo al 9'. La sfida si sblocca al 15' e lo fa col primo gol in maglia Juve di Paredes: punizione dalla distanza, pallone che rimbalza davanti a Falcone e lo beffa.
I bianconeri si sbloccano e sfiorano subito il 2-0, deviazione di Gonzalez su tiro di Miretti dalla breve distanza. Lo stesso Miretti trova il primo gol in Serie A su grande assist di Fagioli, Fourneau annulla con l'ausilio del VAR per fuorigioco. Sul finire del primo tempo, in un buon momento della Juve, un goffo tocco di mano di Danilo porta al rigore per il Lecce e al pari firmato Ceesay: 1-1 al 38' e gelo sull'Allianz. Gelo che si tramuta però subito in gioia, Kostic fa partire un cross per il connazionale Vlahovic: girata potente e imprendibile per Falcone, l'ex viola rompe il lungo digiuno e fa esplodere l'Allianz. Al 45' poi Danilo sfiora anche il 3-1 di testa, palla fuori di un soffio.
Come nel primo tempo Miretti va vicinissimo al gol, un sinistro a due passi dalla porta che finisce fuori, il Lecce dal canto proprio impegna Szczesny dalla distanza: para il polacco. Danilo ha poi l'occasione per riscattarsi e prende il palo: un'altra ottima punizione di Paredes, sempre una minaccia sui calci piazzati. Allegri si gioca le carte Pogba-Chiesa nel finale, in un momento di difficoltà dei suoi, il Lecce resta però minaccioso e Szczesny evita il 2-2 di Ceesay. L'ultima occasione è per Kostic, Falcone evita il 3-1 ma i tre punti sono comunque bianconeri: successo che significa sorpasso provvisorio alla Lazio e secondo posto.
La chiave tattica
Lecce aggressivo e coraggioso in avvio, capace di vincere duelli in sequenza e di occupare la metà campo bianconera. Manovra piuttosto lenta e prevedibile dei bianconeri, Bonucci imposta con gran libertà e non si risparmia lanci lunghi: Vlahovic appare però troppo isolato, con Di Maria costretto ad arretrare per trovare palloni giocabili. Il vantaggio firmato Paredes dà fiducia ai bianconeri e alla loro manovra, il possesso resta costantemente della Juve e - dopo un avvio complicato - gli uomini di Allegri crescono e si rendono pericolosi soprattutto per vie centrali (sull'asse Fagioli-Miretti).
Il fortuito pari salentino non demoralizza la Juve che torna subito ad attaccare e si riporta immediatamente avanti, mostrando tutta la voglia di andare a riposo in vantaggio. Dopo un buon avvio di ripresa della Juve il Lecce si dimostra vivo e si porta in avanti, creando qualche grattacapo ai bianconeri che non riescono a tornare in controllo. Da sottolineare, rispetto al primo tempo, la capacità degli uomini di Baroni di fare possesso e non affidarsi solo alle sporadiche ripartenze. Nel finale torna a crescere la Juve, difendendo il risultato senza affanni anche grazie all'ingresso di Pogba.
L'episodio del match
Paredes riesce a tramutare i mugugni in festa quando, su punizione, trova il primo gol in bianconero e di fatto cambia volto a una partita iniziata (a livello personale) con diversi errori banali. Peso ancora maggiore, però, per la girata di sinistro che permette a Vlahovic di tornare al gol dopo un lungo digiuno: una rete tanto bella quanto cruciale per riportare subito avanti la Juve dopo il pari del Lecce, a pochi minuti dall'intervallo.
Il migliore in campo
Vlahovic 7 Il serbo vive un primo tempo di sacrifico e di difficoltà, una situazione critica che si infrange però sulla sua girata di sinistro che porta al 2-1 bianconero: non segnava da tempo, il suo sinistro dà la spinta alla Juve in un momento di difficoltà e finalmente lo rilancia. Nella ripresa regala sponde utili e tanto lavoro sporco.