Paratici-Juve: i motivi dell'addio. E per il dirigente non si esclude il ritorno nel prossimo futuro

Fabio Paratici
Fabio Paratici / Alessandro Sabattini/Getty Images
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Fabio Paratici e la Juventus hanno ufficialmente voltato pagina. Il direttore sportivo bianconero e il club si sono separati dopo 11 anni e ieri è andata in scena la conferenza stampa d'addio, con il presidente Andrea Agnelli al suo fianco.

Il clima ha ricordato a tutti quello con cui Agnelli aveva salutato Massimiliano Allegri, che due anni dopo è di nuovo alla Juventus. Anche per questo motivo, scrive Tuttosport, non è da escludere del tutto un ritorno di Paratici alla Juve. Magari non a così breve scadenza come quello di Max, perché il dirigente sta pensando a una nuova esperienza in Inghilterra, forse al Tottenham, e cicli dirigenziali di solito sono più lunghi.

Fabio Paratici
Fabio Paratici / Alessandro Sabattini/Getty Images

"Penso che alla Juventus sia arrivato un ragazzo e vada via un uomo, col grande pregio della curiosità. Un uomo istintivo, che segue il suo talento, ma anche responsabile" ha detto Andrea Agnelli di Fabio Paratici. Il rapporto tra le parti resta fortissimo. Anche le parole di Paratici nei confronti del club sono state importanti. Ma allora, se c'era tanta armonia, perché si è arrivati al divorzio? Forse una mancanza di stimoli ("A fine stagione abbiamo avuto una lunga chiacchierata nel mio ufficio: è stato naturale convenire che forse era il momento di chiudere e aprire un percorso diverso" le parole di Agnelli). Almeno all'apparenza, nessun dissidio interno. Resta la vecchia filosofia del presidente: cambiare sempre prima di essere costretti a farlo. E la forza della Juve: i dirigenti, i calciatori, passano, la Juve resta. La Juventus, insomma, cambia perché è convinta che solo così si può continuare a vincere.


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