Paramatti: "Bologna da Champions, ci credo. Baggio sui social? Sarà un esempio"

La nostra intervista a Michele Paramatti.

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Esclusiva 90Min - Una vita sotto le Due Torri, Garisenda e Asinelli, anni importanti sotto i riflettori del Dall'Ara. Michele Paramatti tutt'ora vive a Bologna, casa di una realtà calcistica che sta lasciando tutti di stucco sotto la guida di Thiago Motta. Paramatti respira e sente quotidianamente il clima della città, adesso al settimo cielo per una stagione formidabile, per un sogno Champions League giustificato dal sorprendente - per quanto momentaneo - quarto posto e per una striscia positiva rotta solo dall'Inter capolista.

Abbiamo avuto il piacere di fare quattro chiacchiere con lui, per comprendere meglio lo spirito della città, per scoprire cosa significhi far parte del club rossoblù e per capire l'importanza di aver condiviso lo spogliatoio con Roberto Baggio.

Bologna al quarto posto, Champions alla portata, la domanda sorge spontanea: l'obiettivo è vicino oppure bisogna sempre restare "coi piedi per terra"?

"L'appetito viene mangiando! Il Bologna ha dimostrato di saper giocare alla pari con formazioni che ambivano ad andare in Champions. Credo abbia tutte le possibilità di andarci, naturalmente rimanendo con i piedi per terra perché ancora il cammino è molto lungo, però rimarrà in corsa fino alla fine del campionato".

Hai vissuto la città, sei stato un giocatore del Bologna: che clima si respira sotto le "Due Torri" quando il gruppo vince e convince?

"C'è un entusiasmo incredibile, vivo ancora a Bologna e percepisco l'attaccamento alla squadra un po' come quello che avevamo quando giocavo io e quando avevamo raggiunto la semifinale di Coppa UEFA".

Stadio Dall'Ara e le Due Torri. C'è un luogo a parte lo stadio che ricordi con molto piacere della città?

"Beh sicuramente Piazza Maggiore, il centro della città dove abbiamo festeggiato diverse volte e dove ti senti partecipe della città perché è un luogo, una piazza che ti abbraccia".

Bologna
Bologna Piazza Maggiore / Edoardo Fornaciari/GettyImages

Qual è il match che davvero non hai mai dimenticato della tua esperienza bolognese?

"E' un po' scontato: credo sia la partita col Marsiglia, la semifinale di Coppa UEFA. Indimenticabile perché ho segnato, e poi perché c'è stato un rigore che non c'era e che non ci ha permesso di andare a Mosca a disputare la finale col Parma".

Hai condiviso lo spogliatoio con Baggio, cosa vuol dire condividere lo spogliatoio con il Divin Codino?

"E' sempre stimolante, poi lui è una persona eccezionale. Ne ho tratto giovamento, e poi in campo è stato un piacere giocare con lui perché è anche un 'campione umano'!".

Ricordi un aneddoto con Baggio?

"Dopo un gol che feci mi venne a toccare la testa, in segno di esultanza e di gratitudine perché avevo portato il gruppo in vantaggio".

Roberto Baggio
Roberto Baggio / Getty Images/GettyImages

Ti aspettavi il suo approdo sui social? Dopotutto Baggio è un campione molto 'atipico', sta molto lontano dai riflettori.

"Mi viene un po' da ridere (ride, ndr.), anche perché giorni fa i miei figli hanno creato il profilo Instagram però secondo me è una cosa interessante, al di là che lui sia conosciuto in tutto il mondo penso che Baggio sia un esempio con Instagram perché almeno anche i più giovani possono scoprire cosa ha fatto".

Dopo una vittoria del Bologna viene suonata la canzone "Poetica" di Cremonini: cosa può significare un gesto come questo da parte del club e dei tifosi che la cantano a squarciagola?

"Beh è un legame tra la città, i tifosi e la squadra. Oltretutto ci sono anche i cantanti bolognesi, come Dalla, Cremonini, Mingardi, ed è molto importante perché si crea un legame tra i personaggi che sono un'energia vitale per il raggiungimento dei risultati che poi si manifestano così!".

Un aggettivo per definire questa stagione del Bologna?

"Meravigliosa, perché è tornato a competere con le grandi e credo che fosse l'obiettivo della proprietà che puntava a migliorare la qualità della squadra".

Cosa fai adesso?

"Io gioco a Golf e spero possa continuare a giocare fino a 80 anni! Ho anche una società immobiliare, sto fuori dal calcio ma mi sento bene".

Infine un riferimento social e un coro rimasto nel cuore

"Il mio nome sui social? Sono sempre Michele Paramatti! Il coro che ho amato di più? "Gioca bene o gioca male, Paramatti in Nazionale!".