Paolillo: "Pimco? Accordo che apre alla cessione. Scudetto? C'è il tocco di Marotta"

La nostra intervista ad Ernesto Paolillo, ex amministratore delegato dell'Inter.

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Esclusiva 90Min - Una vita in tribuna, sempre al fianco della Beneamata. Dopo la trafila con lo Spezia Calcio, Ernesto Paolillo ha varcato i cancelli di Appiano Gentile, centro sportivo dell'Inter. Prima occupandosi del settore giovanile, poi - dal 2006 - è diventato amministratore delegato durante la gestione Massimo Moratti. Un legame indissolubile, un rapporto quello dell'ex dirigente con la realtà nerazzurra sempre speciale. Noi di 90Min Italia abbiamo deciso di fare quattro chiacchiere con lui che, oltre ad aprirci il suo scrigno dei ricordi, ha detto la sua sul derby di Milano in programma stasera a San Siro. L'ex ad interista non si è nascosto nel manifestare tutta la tensione prima della stracittadina, e - durante l'intervista - ha lasciato spazio anche per una riflessione (positiva) sull'operato degli arbitri nel corso di questa stagione. Parere anche sull'accordo di Steven Zhang con il fondo Pimco, che secondo Paolillo ha un fine ben preciso.

Sig. Paolillo, oggi potrebbe essere un giorno speciale per il mondo interista. Da ex dirigente come sta vivendo queste ore che precedono il derby col Milan?

"Beh, con la solita tensione del derby. E' un momento di tensione anche in questo caso perché può essere decisivo soprattutto per la seconda stella. Sarebbe bello chiudere stasera in una partita che tutti i tifosi seguono con particolare attenzione".

Hakan Calhanoglu ha detto recentemente che spera di vedere dei festeggiamenti, in caso di vittoria, sobri dato che il tricolore potrebbe arrivare stasera coi “cugini”. Crede che possano esserci problemi nel dopo gara ?

"Mi auguro di no, assolutamente! Sarebbe follia, e non sarebbe bello vedere degli eccessi da parte dei tifosi dell'Inter e neanche vedere degli atteggiamenti e rappresaglie da parte dei tifosi del Milan. Non dimentichiamo che sono due squadre cittadine che si rispettano moltissimo, capita a volte di vincere e questo non deve mai provocare degli eccessi sconvenienti. Se si vince la seconda stella stasera, non è un dispetto che si fa assolutamente all'altra squadra".

Marotta ha definito la sfida di stasera come un evento storico oltre che a una stracittadina. Definizione giusta o esagerata secondo lei?

"E' giusta, perché è un evento storico e nella corretta competitività che c'è tra le due squadre il raggiungimento della seconda stella prima dell'altro club è particolarmente importante e significativo. Mi sembra giusto ciò che ha detto Marotta".

Crede che da parte della squadra ci sia una certa preparazione ai festeggiamenti come maglie celebrative o anche qualche altro comportamento come visto nel derby europeo dell’anno scorso? Inzaghi dopotutto ha predicato calma…

"Bisogna essere sempre molto calmi e tranquilli, dopotutto si parla di sport e non si deve mai trascendere. Una vittoria sportiva si può festeggiare in maniera composta ed educata, e va fatto così...nella maniera più assoluta".

Un segnale forte, anzi fortissimo, l’ha dato Steven Zhang: l’attuale presidente ha rifinanziato il debito con Oaktree dato l’accordo con Pimco. Crede che questa scelta possa essere segno di continuità o aprire a una cessione futura ?

"Secondo me dà più tempo per una cessione futura: allunga semplicemente i tempi, e dà la possibilità di scegliere meglio".

Come ha vissuto gli ultimi anni della presidenza Moratti e gli ultimi giorni prima della cessione della società a Erick Thohir?

"Era diventato inevitabile questo passaggio. Gli anni in cui il presidente Moratti ha dedicato anima e corpo alla squadra portandola ai grandi livelli con i suoi investimenti personali, e questo va sottolineato, sono stati tanti e il periodo è stato lunghissimo. Credo che sia poi arrivato il momento di dare altre priorità ed era giustissimo che il presidente Moratti assieme alla sua famiglia alla sua azienda, ovviamente dopo tanti anni che Moratti ha fatto il possibile e l'impossibile per l'Inter".

Moratti ha detto che non si aspettava un Inzaghi così bravo. Si aspettava questo percorso da parte del tecnico piacentino?

"E' cresciuto tantissimo, onestamente non mi aspettavo una crescita così veloce. Devo dire che è stato una piacevolissima sorpresa".

Rivede delle somiglianze tra la “sua Inter” e quella di Zhang?

"Sono due cose diverse: in una c'era la passione di un presidente unico e anche tifoso ed estremamente coinvolto nella società con la volontà di portarla a grandi successi. Questa presidenza la vedo più fredda e distaccata, la presenza di Moratti era quotidiana mentre quella di Zhang è a distanza".

Nel 2010 lei ha sentito particolarmente la sfida assieme a Mourinho ed è stato deferito per delle dichiarazioni pungenti verso la classe arbitrale. Come giudica l’operato degli arbitri in questa stagione? Marotta un po’ ci ha scherzato su dopo l'esplosione dell'hashtag "Marotta League"…

"L'operato degli arbitri è stato tutto sommato positivo. Perché dico così: credo che non dipenda da loro se alcune cose non sono andate bene. E' cambiato il sistema di arbitrare: non si può confrontare certo con quella del 2009-2010, oggi c'è il VAR che evita gli errori e ti impone di arbitrare in maniera diversa. Sono sotto affanno perchè hanno paura di essere smentiti. Il sistema VAR non è ancora affinato e gli arbitri soffrono di fronte a questi cambiamenti. E' cambiato credo il modo di "fare gli arbitri"".

Ultima domanda: Moratti ha detto che le presidenze si giudicano attraverso le vittorie, in caso di un ipotetico successo dell’Inter come giudicherebbe l’operato “sportivo” di Steven Zhang?

"Siamo distanti ancora dai successi di Moratti, perchè non c'è stata ancora una Champions con Zhang e neanche un 'triplete'. Ha portato competitività alla squadra, ma mi lasci dire una cosa: io vedo moltissimo in questo scudetto e in questa seconda stella il grande operato della dirigenza e di Marotta. Con pochi mezzi e con le loro scelte in sede di campagna acquisti hanno costruito questa squadra e l'hanno portata alla vittoria".

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