Il pagellone dell'Inter nel girone d'andata
SAMIR HANDANOVIC 7 - Con l'età che avanza i riflessi non sono quelli del passato, ma la crescita è costate così come gli interventi decisivi nelle ultime uscite. Lo dimostrano i sei clean sheet consecutivi. Votato da Opta come miglior portiere del girone d'andata di Serie A, il capitano dell'Inter è quello che ha la percentuale più alta di parate tra i colleghi con almeno tre presenze: 77.9%.
MILAN SKRINIAR 7,5 - È una delle colonne della difesa nerazzurra e si sta dimostrando sempre più fondamentale sia a livello tattico che motivazionale. Ormai perfettamente adattato alla difesa a tre, è imprescindibile come terzo di destra e come costante dose di carisma.
STEFAN DE VRIJ 6,5 - L'infortunio rimediato con la sua Olanda l'ha tenuto ai box per diverse settimane, ma anche prima di quell'episodio la ruota non era girata sempre bene: finora nessun gol fatto in campionato (ma uno in Champions) e uno sfortunato autogol nel derby. Ma le prestazioni sono sempre sufficienti.
ALESSANDRO BASTONI 7,5 - L'esplosione è ormai sotto gli occhi di tutti, la crescita esponenziale pure. Il giovane nerazzurro garantisce solidità difensiva ma anche una nuova opzione in fase di impostazione. Un difensore moderno che si sta togliendo anche la soddisfazione di incidere davanti.
DANILO D'AMBROSIO 7 - Quando chiamato in causa si fa trovare pronto, come dimostra la pesante incornata vincente sul campo dell'Empoli. È un'alternativa nei tre dietro ma anche in fascia: la sua duttilità è ormai preziosa da diversi anni a questa parte.
ANDREA RANOCCHIA 6,5 - Vale lo stesso discorso fatto per D'Ambrosio. L'esperienza e la professionalità sono state messe in vetrina al momento del bisogno, quando c'era da prendere in mano l'ingombrante eredità di De Vrij tra Champions e campionato, come nel big match contro il Napoli. Una delle occasioni in cui ha dimostrato di essere ancora affidabile.
FEDERICO DIMARCO 7 - Il rinnovo di contratto fino al 2026 è il meritato premio per l'importanza crescente che sta assumendo nell'Inter. Terzo di difesa o quinto di centrocampo, l'esterno di fede interista si è pian piano ritagliato il suo spazio nello scacchiere di Inzaghi, anche se non sempre dal 1'. Due gol pesanti e un assist arricchiscono la sua prima parte di stagione.
ALEKSANDER KOLAROV SV - Poche presenze in campo: sembra essere ai margini del progetto tecnico. L'addio a gennaio, prima della scadenza del contratto, non è da escludere.
MATTEO DARMIAN 7 - Il Professore. Utilissimo nel dare spazio all'ambientamento di Dumfries, l'esperto tuttofare ex United è stata una delle armi in più di Inzaghi fino all'infortunio. Nel suo CV tante prestazioni positive e una rete pesante nella rimonta di Firenze.
DENZEL DUMFRIES 7 - Aveva solo bisogno di tempo: lo premiamo per la grande crescita. L'esterno olandese - alle prese con un nuovo sistema di gioco, un nuovo campionato e la pesante sostituzione di un top del ruolo come Hakimi - si è pian piano preso l'Inter: dall'errore con la Juve ai tre gol contro Roma, Salernitana e Torino. Un cambio di rotta importante e (forse) decisivo.
NICOLÒ BARELLA 7,5 - Il lavoro di quantità e qualità quando manca si vede. E soprattutto si sente, come nell'ultima uscita contro il Torino. Fondamentale e in costante crescita, è il miglior assist-man del campionato: in stagione conta già sette passaggi vincenti e un gol. Ma l'importanza di Barella va ben oltre le statistiche.
MARCELO BROZOVIC 8 - È l'imprescindibile del centrocampo interista. Non riposa (mai), macina chilometri (sempre), detta i tempi e rompe il gioco: per caratteristiche è forse l'unico insostituibile di questa Inter. E l'ambiente nerazzurro aspetta il meritato rinnovo a cifre da top player.
HANKAN CALHANOGLU 8 - Dopo un avvio di stagione ad intermittenza ha fatto ricredere gli scettici con i numeri. Per il turco già sei reti (di cui uno al suo vecchio Milan, il primo personale in un Derby di Milano) e sette assist al bacio. Più tanta qualità e sempre più quantità nella nuova vita da mezzala. È il nuovo Luis Alberto di Inzaghi.
IVAN PERISIC 7,5 - Ivan è tornato Terribile, motivo che spinge l'Inter a provare il miracolo di un rinnovo di contratto in scadenza tra pochi mesi. Quella in corso è forse la miglior annata del croato in nerazzurro: corsa, quantità, qualità e intelligenza tattica sopra la media. Ha già timbrato quattro volte il cartellino.
ARTURO VIDAL 6,5 - È la prima alternativa di lusso del centrocampo di Inzaghi. Quando entra in campo garantisce sempre grinta e polmoni, ma purtroppo anche per lui l'età cresce e l'autonomia diminuisce. Vuole chiudere quello che (probabilmente) sarà l'ultimo anno in nerazzurro con un nuovo trofeo in bacheca.
ROBERTO GAGLIARDINI 6,5 - Non sempre azzecca la prestazione, ma quando è in giornata riesce a dare il suo apporto e sa far male. La dimostrazione è nei numeri: due gol e un assist in 332' in campo, con sole tre presenze da titolare su nove.
MATIAS VECINO 5 - Sembra vivere di rendita dopo le storiche inzuccate dal sapore di Champions con Lazio e Tottenham. Quando chiamato in causa non è mai riuscito ad incidere e a dare buoni segnali: la sua avventura all'Inter sembra essere ai titoli di coda.
STEFANO SENSI 6 - Quando riesce a calcare il campo ribadisce a tutti di avere qualità da offrire alla platea. Il problema sono la continuità e i costanti infortuni che l'hanno pian piano portato a perdere posizioni nelle gerarchie di Inzaghi.
LAUTARO MARTINEZ 8 - L'amico Lukaku abbandona l'Inter per soldi e ambizione, lui decide di fare un all-in da leader rinnovando il contratto fino al 2026. E garantendo il solito apporto sul campo: nonostante un periodo di difficoltà il Toro conta 11 reti in 16 presenze in Serie A (di cui tre dal dischetto). L'unico neo restano i rigori sbagliati, ma a uno così gli si può perdonare anche quello.
EDIN DZEKO 8 - L'ambientamento a Milano è stato imminente, il peso dell'eredità di Lukaku gli è scivolato addosso. Il numero 9 nel calcio è sinonimo di gol e il bosniaco non è un'eccezione alla regola: reti pesanti in Champions e anche in campionato, dove è a quota 8 con l'aggiunta di tre assist. Garanzia.
JOAQUIN CORREA 6,5 - Si accende a intermittenza, ma quando riesce a farlo è capace di fare i danni. Come dimostrano i 4 gol complessivi divisi in due doppiette: per informazioni chiedere a Hellas (esordio da urlo) e Udinese. Per lui anche un assist e un infortunio: se riuscisse a trovare la giusta continuità sarebbe un vero crack.
ALEXIS SANCHEZ 7 - Il voto è un mix tra le due parti della sua stagione: nella prima ha visto poco il campo senza riuscire incidere per lo scarso minutaggio, nella seconda è diventato un'arma in più sfruttando lo spazio arrivato dopo l'infortunio di Correa e ritrovando il sorriso. E si vede in campo, dove con la mente libera dimostra di essere una spanna sopra tutti a livello tecnico e di leadership.
MARTIN SATRIANO SV - Anche per lui pochi minuti in campo e un esordio in campionato da inserire orgogliosamente nel curriculum. Troppo poco per dargli un voto credibile.
SIMONE INZAGHI 8,5 - Conte vince uno scudetto e abbandona la nave, lui accetta la sfida di mettersi al timone quando il mare è in piena tempesta: via Lukaku, via Hakimi. Ma dentro Simone, che nei suoi primi mesi in nerazzurro strappa il pass per gli ottavi di Champions League e il primo posto in classifica. Garantendo un gioco spumeggiante e divertente e facendo meglio del suo predecessore: finora ha messo in tasca 46 punti in 19 giornate, meglio (+5) della squadra di Conte al giro di boa dello scorso torneo e anche del Milan che vinse il titolo di inverno. Solo Roberto Mancini, nel biennio tricolore, riuscì a fare meglio con 51 punti nel 2006/07 e 49 nel 2007/08, mentre Mou si fermò prima a 43 e poi a 45. Il condottiero dell’ultimo scudetto in nerazzurro, invece, non è mai riuscito a toccare questa quota dopo 19 giornate. Applausi per Simone.
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