Nuovo Stadio della Roma: dalla presentazione all'addio definitivo al progetto

Ryan e Dan Friedkin
Ryan e Dan Friedkin / Silvia Lore/Getty Images
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Con una comunicazione ufficiale arrivata il 26 febbraio 2021 la Roma ha detto definitivamente addio al progetto dello Stadio a Tor di Valle. Un impianto che, dopo 7 anni, rimarrà solo un costoso sogno, o meglio un plastico. A scrivere la parola fine è stato lo stesso club giallorosso: "[...] non sussistono più i presupposti per confermare l’interesse all’utilizzo dello stadio da realizzarsi nell’ambito dell’attuale progetto immobiliare relativo all'area di Tor Di Valle, essendo quest’ultimo progetto divenuto di impossibile esecuzione".

Proviamo però a ripercorrere le tappe salienti dell'iter di questo travagliato progetto ora definitivamente tramontato.

Marino e Pallotta svelano il plastico dello stadio a Tor di Valle
Marino e Pallotta svelano il plastico dello stadio a Tor di Valle / GABRIEL BOUYS/Getty Images

MARZO 2014, la Roma è di proprietà di James Pallotta e il Sindaco della Capitale è Ignazio Marino del Partito Democratico. In Campidoglio, alla presenza di tutta la squadra al gran completo viene svelato il plastico del nuovo impianto a Tor di Valle (scelta tra oltre 80 siti): un progetto da 300 milioni di euro tra stadio e business park con uffici e negozi.

SETTEMBRE 2014. La Giunta PD approva la delibera di pubblico interesse e le previsioni parlano di "prima pietra" nella primavera del 2015.

APRILE 2015. Nel sito di Tor di Valle cominciano le prime perforazioni geotecniche del terreno, con i lavori che saranno affidati alla società Eurnova di Luca Parnasi.

Virginia Raggi
Virginia Raggi / TIZIANA FABI/Getty Images

MARZO 2016. Nel frattempo "cade" il Sindaco Marino e la città viene commissariata. La candidata Sindaco del Movimento 5 Stelle, Virginia Raggi, rende pubblico il suo "no" al nuovo impianto: "Se vinciamo ritiriamo la delibera sulla pubblica utilità. Lo stadio della Roma si farà da un'altra parte, a Tor di Valle c'è una speculazione edilizia e non ci sono le condizioni".

NOVEMBRE 2016. Virginia Raggi è diventata Sindaco di Roma con il Movimento 5 Stelle e viene convocata la prima "Conferenza dei servizi" che precede il parere sul progetto da parte della Regione Lazio.

GENNAIO 2017. Il Comune di Roma ottiene la sospensione della Conferenza dei servizi e, allo stesso tempo, chiede alla Roma di modificare il progetto stadio a Tor di Valle. A febbraio il club giallorosso raggiunge l'accordo con il Campidoglio sulle modifiche (via gli uffici e sensibile diminuzione delle cubature).

APRILE 2017. La conferenza dei servizi boccia il vecchio progetto. A settembre parte un'altra conferenza che deciderà sull'impianto "rivisitato".

DICEMBRE 2017. Via libera da parte della conferenza dei servizi al nuovo progetto dello Stadio della Roma

GIUGNO 2018. Nell'inchiesta "Rinascimento" viene arrestato Luca Parnasi, proprietario di Eurnova. Le inchieste non riguardano né l'iter, né la Roma, ma la Sindaca Raggi chiede un parere del Politecnico di Torino sulla questione viabilità da e per il sito (che sarà poi positivo).

Da qui in poi uno stallo e un rimbalzo di responsabilità tra Comune e Regione e la sensazione che l'impianto a Tor di Valle non vedrà mai la luce. Ad agosto 2020 la Roma passa sotto il controllo di Dan Friedkin, con la Sindaca Raggi che addirittura poco dopo l'estate dice, in relazione allo Stadio "faremo un bel regalo di Natale ai tifosi della Roma". Una bugia in piena regola, con la parola fine messa dal Consiglio d'Amministrazione della Roma pochi giorni fa. Insomma... addio Tor di Valle, (non) è stato bello.


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